il mondo arabo del futuro – Libération

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Esposizione

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Vecchi mercos volanti visti nel sud del Marocco, ambasciatore arabo del Medioevo teletrasportato nel XXVI secolo… Da Marrakech a Doha passando per Gerusalemme, artisti contemporanei del mondo arabo e della diaspora moltiplicano da circa vent’anni gli scenari di fantascienza e s collettivamente presso l’Istituto del mondo arabo.

Da qualche parte nel futuro del passato, su una terra derivata dal deserto del Negev, un gruppo di autoproclamati combattenti della resistenza seppellì nel terreno porcellane decorate con il tradizionale motivo palestinese della kefiah. La speranza di creare una nuova nazione è grande: una volta rinvenute, infatti, queste porcellane potrebbero testimoniare l’esistenza di questo popolo e influenzare le future rivendicazioni territoriali. Nel cortometraggio Nel futuro mangeranno la porcellana più pregiata (2016) dell’artista palestinese Larissa Sansour e dello sceneggiatore danese Soren Lind, i preziosi piatti volano nel cielo sabbioso come dischi alieni prima di schiantarsi al suolo, in nebbie degne di Duna. Questa deviazione dai codici classici della fantascienza, qui messa al servizio di un’oscura fantasticheria sulla politicizzazione dell’archeologia in Israele-Palestina, è oggi diffusa nella regione. Eppure, qui, ne sappiamo ancora così poco, di questa SF araba (“SFA” come il suo soprannome) che prolifera da diversi anni sulle scene artistiche del Marocco, del Golfo o,

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