Cannes 2024: 5 anni di detenzione e frustate per il cineasta iraniano in concorso Mohammad Rasoulof – Cinema News

Cannes 2024: 5 anni di detenzione e frustate per il cineasta iraniano in concorso Mohammad Rasoulof – Cinema News
Cannes 2024: 5 anni di detenzione e frustate per il cineasta iraniano in concorso Mohammad Rasoulof – Cinema News
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Aveva incitato alle manifestazioni dopo il crollo di un edificio che aveva causato più di 40 vittime in Iran e denunciato la “corruzione” delle autorità. D’ora in poi Mohammad Rasoulof, il cui ultimo film sarà presentato a Cannes, sarà condannato al carcere.

Il suo ultimo film, Il seme del fico sacro, sarà in concorso al prossimo Festival di Cannes ma lui non ci sarà: il regista iraniano Mohammad Rasoulof è stato condannato a otto anni di carcere, di cui cinque applicabili, per percosse e frustate. una multa e la confisca dei suoi beni, sentenza peraltro già confermata in appello. La notizia non arriva dai media ufficiali iraniani ma direttamente dall’avvocato dell’artista, il signor Babak Paknia, tramite un post su (ex Twitter).

Nel maggio 2022, al regista, 52 anni, era già stato vietato di lasciare l’Iran per unirsi ai membri della giuria di Un certain Regard di cui avrebbe dovuto far parte, prima di essere incarcerato dalle autorità iraniane nel luglio dello stesso anno.

Il suo crimine: aver incoraggiato le manifestazioni avvenute dopo il crollo di un edificio che ha ucciso più di 40 persone nella città di Abadan, nel sud-ovest dell’Iran. Successivamente, ha guidato un gruppo di registi iraniani e insieme hanno pubblicato una lettera aperta invitando le forze dell’ordine a smettere di usare le armi durante le proteste, denunciando la “corruzione” e l’“incompetenza” dei funzionari iraniani. È stato rilasciato nel febbraio 2023 per motivi di salute.

JACOVIDES-BORDE-MOREAU / BESTIMAGE

Mohammad Rasoulof

Me Babak Paknia ha chiarito che il motivo principale della sua condanna sono state le dichiarazioni pubbliche del suo cliente, oltre alla realizzazione di film e documentari che, secondo il parere della corte, erano “esempi di collusione finalizzata a commettere un crimine contro la sicurezza del Paese”.

Prima di questo verdetto, le autorità iraniane avevano esercitato forti pressioni affinché il regista venisse destituito Il seme del sacro fico del Festival del Cinema di Cannes. Il signor Babak Paknia, avvocato specializzato in diritti umani, aveva anche scritto in un post precedente che diversi attori e produttori del film erano stati molestati, convocati e interrogati dalle autorità che avevano cercato di fare pressione anche su di loro. convincere Mohammad Rasoulof ritirare il film dal festival. Inoltre è stato loro vietato di lasciare il Paese.

Anche nel 2020 al regista non è stato permesso di partecipare alla Berlinale. Quell’anno fu sua figlia, Baran Rasoulof, a ricevere per suo conto l’Orso d’oro per il suo film scioccante sulla pena di morte, Il diavolo non esiste, in cui anche lei apparve.

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