“Bayt Al Hejba” di Jamila Annab esce nei cinema – Oggi Marocco

“Bayt Al Hejba” di Jamila Annab esce nei cinema – Oggi Marocco
“Bayt Al Hejba” di Jamila Annab esce nei cinema – Oggi Marocco
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Questo è un film documentario sulla cultura maâlem e tagnaouita

Il lungometraggio documentario “Bayt Al Hejba” di Jamila Annab esce nei cinema dall’8 maggio. Racconta la storia del rapporto del Maâlem Gnaoui con il suo strumento “il sentir”.

Dopo essere stato proiettato in diversi festival nazionali e internazionali, il lungometraggio documentario “Bayt Al Hejba” di Jamila Annab uscirà nelle sale dall’8 maggio. Prodotto da Nabil Lahlou, questo film affronta un tema molto particolare, quello della città di Essaouira e della cultura tagnaouita. “Sono cresciuto in un ambiente familiare amante delle canzoni e dei gruppi musicali, in una piccola città costiera nel sud del Marocco (Safi), situata non lontano da Essaouira che è la roccaforte dello Gnaoua e della musica trance. Vicine geograficamente, le due città lo erano anche, in una certa misura, culturalmente.

Da bambini, la nostra gioia era incommensurabile quando visitavamo Essaouira, adornandoci con conchiglie di ciprea e comprando giocattoli a forma di strumenti musicali Gnaoui”, dice il regista riguardo alla scelta di questo tema. E aggiunge: “In me è cresciuta la passione infantile per le canzoni dei gruppi musicali, e sono stati i miei fratelli maggiori a instillare in me il gusto per i loro stili e le loro canzoni, in particolare l’impegnato e autentico gruppo Nass El Ghiwane, che annoverava tra ne fanno parte il defunto “Abderrahmane Paco”, il Maâlem gnaoui originario di Essaouira e virtuoso del “sentyr”.

Per il regista è impossibile non notare questa unione soprannaturale tra il “sentir” e il Maâlem. “Questo strumento è considerato come un essere dotato di personalità, alla quale si aggiunge la sua qualità di costituire un’unità intelligente, e persino un’estensione del corpo del suo proprietario, il Maâlem. Inoltre, conservalo in un luogo pulito, sicuro, libero da spiriti maligni, affinché non venga profanato da nessuno”. Per lei, gli Gnaoua credono anche che “il “sentir” acquisisca il suo carattere sacro solo dopo il completamento della sua fabbricazione, la sua censura e il suo occultamento alla vista nel “Bayt Al Hejba (camera di occultamento alla vista)”.

Il film racconta anche la storia del rapporto del Maâlem gnaoui Essaddiq (maestro musicista e cerimoniale) con il suo strumento “il sentyr”, come questo rapporto profondo si è generato e si è sviluppato al punto che lo strumento è diventato un’estensione di Essaddiq e di quest’ultimo un Maâlem consacrato.
Il film riunisce Hanane Zohdi, Essaddiq Laarche, Zaida Gania, Azzouz Essoudani, Youssef Srarfi e Adda Laarbi. Un’opera da scoprire!

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