diversi deputati si rifiutano di firmare il rapporto della commissione d’inchiesta – Libération

diversi deputati si rifiutano di firmare il rapporto della commissione d’inchiesta – Libération
diversi deputati si rifiutano di firmare il rapporto della commissione d’inchiesta – Libération
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Al termine dei lavori della commissione parlamentare d’inchiesta sulle frequenze televisive, i parlamentari della maggioranza, della destra e dell’estrema destra non vogliono convalidare il rapporto dell’eletto LFI Aurélien Saintoul. Denuncia un “tentativo di censura”.

Quattro mesi per niente? Al termine dei lavori della commissione d’inchiesta sulla ripartizione delle frequenze DTT, i deputati della maggioranza presidenziale hanno chiesto il ritiro delle proposte dell’eletto LFI Aurélien Saintoul, un “tentativo di censura” secondo lui. I membri della commissione d’inchiesta dovranno decidere questo martedì, nel tardo pomeriggio, sulla pubblicazione o meno del rapporto. I rappresentanti eletti di Renaissance, Horizons, Les Républicains e RN, che non sono d’accordo con le sue conclusioni, non desiderano firmarlo così com’è.

Su iniziativa della LFI, la commissione ha ascoltato negli ultimi sei mesi il regolatore dell’audiovisivo Arcom, i capi di numerose emittenti pubbliche e private, nonché presentatori di punta di C8 e CNews come Cyril Hanouna e Pascal Praud. Nel menu: la questione del controllo dei canali, quella del rafforzamento delle sanzioni in caso di mancato rispetto degli obblighi, e ancora quella del pluralismo.

Solo che i membri della RN credono, riferisce France Info, che la commissione avesse un atteggiamento “ostile” con Vincent Bolloré. Il gruppo Canal + e i suoi canali CNews e C8, in seno al miliardario cattolico tradizionale, erano stati denigrati all’inizio di marzo da Aurélien Saintoul, relatore della commissione d’inchiesta, all’indomani della loro udienza, scandita talvolta da scambi tesi. “Si tratta di una modella che vive di abusi […]aggiramento delle regole »e chi lo giustifica “dal suo pubblico”aveva stimato in particolare il deputato della LFI, nel corso di una conferenza stampa.

19 proposte respinte dalla destra

Delle 47 proposte contenute nel rapporto, i deputati della maggioranza presidenziale alleati della LR, secondo Aurélien Saintoul, hanno chiesto lunedì sera il ritiro di 19. Secondo fonti confermate, confermando le informazioni di France Info, si tratta della rimozione di canali DTT a pagamento, l’istituzione di un compenso pagato dai canali in cambio di una frequenza o addirittura il divieto degli editorialisti sui canali di informazione e sui programmi giovanili prima della scuola.

Agli occhi dell’eletto LFI, “I macronisti cercano un pretesto per seppellire il rapporto che contiene elementi schiaccianti nei confronti del gruppo Canal +” e i suoi canali CNews e C8. “È chiaramente un tentativo di colpo di stato, un tentativo di censura al servizio del loro amico Bolloré”, ha denunciato all’AFP. Aurélien Saintoul prevede anche due denunce davanti ai tribunali, dopo l’esame dei documenti e l’audizione dei gestori dei canali, ha indicato senza ulteriori precisazioni.

Il presidente della commissione d’inchiesta Quentin Bataillon (Rinascimento), irreperibile martedì mattina, aveva inizialmente previsto di allegare le proprie proposte in allegato al rapporto, tutte da pubblicare il 14 maggio. Se martedì sera il rapporto non verrà adottato, sarà archiviato senza essere reso pubblico: il caso è eccezionale, l’ultimo a subire questa sorte è quello della commissione d’inchiesta sul finanziamento delle organizzazioni sindacali nel 2011.

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