Uscita combinata A Man on His Knees (Blu Ray/DVD) dai film di Artus.

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Se, come molti registi transalpini del suo tempo, Damiaio Damiani si annidava felicemente in registri tanto diversi quanto il dramma, il fantasy, il western compreso Lui Chuncho – capolavoro del genere – la terra più fertile della sua lunga e bellissima filmografia si trova al centro delle spietate e inesorabili meccaniche del banditismo organizzato. Senza mai dimenticare di offrire una trama avvincente nutrita delle aspettative spettacolari del cinema poliziesco “popolare” – inseguimenti, scontri fisici, delitti sanguinosi – il regista offre soprattutto immagini senza compromessi della crisi politico-poliziesca che affligge l’Italia – in particolare quella di il Sud, in linea, ma con meno ambizioni giornalistiche, rispetto al cinema di Francesco Rosi. La singolarità, e allo stesso tempo la forza maggiore del singolare approccio di Damiani, consiste nel mettere a nudo la violenza psicologica dei suoi principali protagonisti, sia quella generata che quella subita, senza dare priorità ai misfatti. Casi di coscienza, mai pesanti o moralistici, come in Confessioni di un questore di polizia al pubblico ministero (1971). Uno sguardo alle famiglie; uomini e anche donne, nei momenti di fragilità e in mirabili gesti di resistenza, come in La mafia fa la legge (1966) et Soli contro la mafia (1970). Come gli ultimi due titoli citati, Un uomo in ginocchio ci immerge in una famiglia – e più in generale in uno strato della popolazione – i cui modesti mezzi di sussistenza ci impongono di moltiplicare attività e atti di intraprendenza. Il vivace trambusto delle strade di Palermo, girato in uno stile vicino al documentario, dà il tono ai protagonisti.

La trappola che si chiude inesorabilmente sui Peralta ci permette di esplorare i meccanismi e le pressioni messe in atto dalla mafia locale che inghiotte il libero arbitrio di un’intera popolazione. Tuttavia il contesto sociale, la negligenza delle forze dell’ordine e il volto spietato di Cosa Nostra non fanno mai da schermo al comportamento borderline dell’ex delinquente ingiustamente associato a un caso di rapimento, né a quello di sua moglie, e nemmeno al loro figlio molto giovane, privo di inibizioni quando si tratta di usare metodi non cattolici.

Molto fine e in continua evoluzione, la caratterizzazione dei personaggi dona uno spessore umano raramente raggiunto in questo tipo di storie. La direzione degli attori, o le direzioni prese dai personaggi, suscitano un’empatia basata su domande permanenti. Giuliano Gemma, massiccio e imponente, si trovò costretto a inginocchiarsi per sopravvivere, prima di rialzarsi finalmente. Una performance ancora più notevole, quella di Michele Placido nei panni di un sicario ben vestito che confonde costantemente il confine tra lo status di vittima e quello di carnefice. Lo scontro finale tra i due uomini scuote sia i codici del genere che il cuore dello spettatore. Elenora Gorgi interpreta una donna complessa e forte visto il contesto. E Tano Cimarosa, figura singolare e volto noto nel mondo Damiani – e di un gran numero di registi – gioca molto più di un semplice ruolo di comprimario nel vacillare di una piramide del crimine.

Damiano Damiani resta ancora oggi un regista poco conosciuto e/o molto sottovalutato, soprattutto in Francia. Questa bellissima edizione di un vero fiore all’occhiello della sua filmografia, mai pubblicata prima qui, richiede molte altre (ri)scoperte.

Uscita combinata A Man on His Knees (Blu Ray/DVD) dai film di Artus.

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