Fabienne Léon disegna Brest con linee storte e piace!

Fabienne Léon disegna Brest con linee storte e piace!
Fabienne Léon disegna Brest con linee storte e piace!
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Par

Julien Saliou

Pubblicato il

10 ottobre 2024 alle 17:48

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Il suo appartamento, dove si trova il suo laboratorio, è un riflesso dei suoi disegni. Colorato. Contento. Usa i termini ingenuo e indisciplinato. “Con un lato infantile. »

Fabienne Léon è un’illustratrice. Il suo lavoro riflette ciò che ama: i ponti, le barche, il mare E le facciatesia nei negozi che nei bistrot.

Dopo Place Guérin nel 2023, quest’anno si è cimentata nel quartiere di Recouvrance dove vive. Ha immortalato a penna la libreria Sapristi, il Cantoche, il Souris verte bar e il Last Player.

“La facciata è un segnatempo. Place Guérin nel 2023 non è più la stessa senza il Futuro che avevo disegnato. Nel 2025 ho intenzione di affrontare il porto commerciale, ho già selezionato nove marchi», annuncia Fabienne Léon.

Tratti indisciplinati

“Disegno tutto direttamente a mano, Non uso la matita grigia. Mantengo le caratteristiche storte. Ciò che mi interessa è il lato grezzo del disegno. » I suoi lineamenti “ribelli” sono quasi diventati il ​​suo marchio di fabbrica.

Una volta completati i suoi disegni, vengono scannerizzati e colorati al computer.

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Fabienne Léon ne fa alcuni cartoline, riproduzioni in formato A3 o A4o tele molto più grandi realizzate con vernice acrilica.

Potete trovarli ai mercati (era al mercato Saint-Louis di Brest quest’estate così come a Conquet), nella boutique delle griffe les Ovnis rue Jean-Jaurès, durante vari eventi, o direttamente sul suo sito internet, basta creato.

Insegnante per undici anni nel Morbihan, la trentenne ha lasciato tutto per tornare a Brest dove è cresciuta e cercare di guadagnarsi da vivere con la sua passione. La scommessa sembra sul punto di essere vinta. Gli ordini ci sono.

Un handicap visivo dalla nascita

Il suo stile piace. Le linee storte, i colori… e la mancanza di prospettiva. E per una buona ragione. Fabienne Léon è nata con un handicap visivo.

Non vedo sollievo, vedo tutto in 2D. Nei miei disegni le regole prospettiche saranno sempre pessime, la resa mai realistica. Potresti anche farne un pregiudizio.

Innamorata della sua città e del suo fermento culturale e associativo. Anche dei suoi abitanti. D’altronde non disegna mai, “perché faccio fatica a capire il volume. Ma ho intenzione di iniziare. » Non c’è dubbio che i suoi personaggi saranno ancora più singolari.

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