Un ritorno a “Fallout”: una serie che medita, e anche Hollywood

Un ritorno a “Fallout”: una serie che medita, e anche Hollywood
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Pubblicato il 28 aprile 2024 alle 21:08 / Modificato il 28 aprile 2024 alle 21:08

Una delle serie più belle dell’anno, senza dubbio secondo me, cadere, oltre alla sua scrittura sorprendente e alla sua produzione impeccabile, non manca di strati di significato che ne accrescono il fascino. Questa storia di un’America che si è autoaffondata in nome della purezza morale e comunitaria non può che avere risonanza, soprattutto in un anno elettorale nel paese di Donald Trump. Il ritorno agli anni Sessanta, matrice del dramma i cui attuali personaggi sperimentano le conseguenze duecento anni dopo, deve far parte di un certo immaginario americano riguardo al decennio iniziato con l’assassinio di John F. Kennedy e terminato nel pantano vietnamita. Dopo Paradise Lost, i considerevoli tradimenti dei genitori di Lucy, la giovane eroina, completano il quadro di un paese autodistrutto – rappresentato nella serie Amazon Prime, basata sull’omonimo videogioco.

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