da Cariddi a Scilla con i fratelli Parmentier

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“Le grandi delusioni. Il Rinascimento, Sumatra, i fratelli Parmentier”, di Romain Bertrand, Seuil, “L’universo storico”, 384 p., 24,50 €, digitale 18 €.

All’inizio del XVI secoloe secolo, i navigatori portoghesi e spagnoli partirono alla conquista del mondo. I francesi parteciparono solo tardivamente a questo movimento di espansione economica e militare, attraverso imprese come quella guidata dai fratelli Parmentier nell’isola di Sumatra, oggi in Indonesia. In Le Grandi DelusioniRomain Bertrand ripercorre il disastro di questa spedizione del 1529, in cui i guadagni furono inesistenti e che si concluse con la morte dei due capitani, con gran parte del loro equipaggio.

Intorno a questo episodio poco conosciuto lo storico sviluppa una storia sociale del Rinascimento e dei suoi miti. Così, Jean e Raoul Parmentier furono celebrati per un certo periodo come portatori dell’umanesimo francese, nel corso del XIX secolo.e secolo in cui il romanzo nazionale cercava eroi – i due mercanti di Dieppe avevano infatti un gusto per le lettere.

Ma, nonostante i nomi evocativi delle loro navi – Pensiero E L’incoronazione –, non c’è nulla che possa considerare i due Normanni, coinvolti nel commercio di prodotti preziosi, come missionari della modernità. In pratica, ricevettero le loro limitate conoscenze geografiche e nautiche dai marinai portoghesi, che erano diversi decenni avanti a loro.

Cosa scoprirono questi presunti grandi esploratori francesi? Romain Bertrand segue le loro tribolazioni grazie a un diario di bordo e alle testimonianze scritte dei loro compagni, che sottopone a un’attenta lettura critica. Più il loro viaggio procedeva, meno incontravano la ferocia prevista. Con loro grande sorpresa – e con loro irritazione – i neri dei mari caldi non erano solo vestiti, ma poliglotti, talentuosi piloti di navi e organizzati in raffinate civiltà urbane, dove la religione musulmana era disponibile in molteplici adattamenti locali.

La cosiddetta vocazione civilizzatrice europea

La storia, quanto più vicina possibile alle motivazioni degli uomini di questo tempo, scuote le nostre rappresentazioni. Romain Bertrand si occupa di riferimenti culturali contemporanei, lontani dall’ambito accademico. In mancanza di documentazione scritta dagli abitanti di Sumatra, per immaginare il loro punto di vista, utilizza quello dei Fremen, il popolo colonizzato del romanzo di fantascienza. Duna, di Frank Herbert (1965; ed. Robert Laffont, 1970). In questo modo, le devastazioni commesse dagli europei non sono migliori di quelle commesse dall’Impero sul pianeta Arrakis.

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