La sfilata Chanel Cruise al Grand Palais di Parigi, 3 maggio 2018.WireImage
Chiuso da diversi anni per lavori, il Grand Palais riaprirà le porte al pubblico in ottobre. Quale modo migliore per inaugurarlo se non con uno dei suoi eventi di punta: la sfilata di Chanel. Una partnership che, però, non risale a ieri. Te lo diciamo.
30.09.2024, 16:5230.09.2024, 18:36
Nel 2005, Karl Lagerfeld, direttore artistico di Chanel, ha deciso di prendere d’assalto uno dei luoghi più emblematici di Parigi: il Grand Palais, rue de Bercy, costruito per l’Esposizione Universale del 1900 e da allora sede di eventi e mostre prestigiose.
Per più di un decennio, ha fatto di questo luogo il suo parco giochi, a volte trasformandolo da cima a fondo – in Place Vendôme, in un supermercato o in un casinò – per organizzare sfilate grandiose che gli appassionati di moda ricordano oggi. ancora oggi. “Se fai uno spettacolo composto solo da vestiti e ragazze che escono da una stanza e ne attraversano un’altra, non verrà visto in tutto il mondo”, disse all’epoca, citato nelle colonne di New York Times.
“Chanel è moda, ma è anche bellezza. Deve essere globale”
Karl Lagerfeld
Vedi invece:
Il Grand Palais trasformato in Place Vendôme e immerso nell’oscurità, nel luglio 2011. Un arredamento ispirato al film Metropolisecondo Voga. Getty Images Europa
Karl Lagerfeld ha trasformato il locale in un supermercato durante la settimana della moda di Parigi nel marzo 2014.Immagine: Corbis Entertainment
Poi al casinò, nel luglio 2015.Immagine: Corbis Entertainment
Dopo diversi anni di assenza dovuti a lavori di ristrutturazione e miglioria dell’edificio, Chanel invaderà ancora una volta il Grand Palais martedì 1 ottobre durante la settimana della moda di Parigi. La maison presenterà lì la sua collezione primavera-estate 2025 e inaugurerà così ufficialmente la riapertura del locale al pubblico, dopo i Giochi Olimpici e Paralimpici.
Un grande ritorno che, però, non si ferma solo alla sfilata.
Mecenate esclusivo
Dal 2018, sotto l’egida di Karl Lagerfeld, Chanel è diventata mecenate esclusiva del Grand Palais e contribuisce con 25 milioni di euro alla sua ristrutturazione, i cui lavori sono iniziati nel 2021. Un impegno appena ribadito fino al 2028 per una cifra di 30 milioni di euro.
Questo sostegno è “essenziale” per aiutare la programmazione artistica e culturale: lo Stato francese fornisce solo il 17% del bilancio annuale dell’istituzione, ricorda WWD – e garantisce alla maison l’uso esclusivo della navata, la struttura in vetro e acciaio, per le sue sfilate. Saranno possibili anche eventuali sinergie, «senza influenzare la programmazione», assicura Bruno Pavlovsky, presidente moda di Chanel.
La sfilata di Chanel Haute Couture, nel luglio 2010. Immagine: selezione francese
Posto vacante
Con l’avvicinarsi del D-Day, due domande rimangono senza risposta: chi prenderà le redini della direzione artistica di Chanel? Lo scorso giugno Virginie Viard aveva annunciato la sua partenza dopo essere stata criticata per la sua mancanza di audacia. La successione, che doveva essere temporanea – alla fine durò cinque anni – fu preparata con cura dal Kaiser. Sono stati fatti diversi nomi, ma nulla è stato ancora confermato. Continua!
Sfilata di Chanel sotto la direzione artistica di Virginie Viar, nel gennaio 2020. Getty Images Europa
Seconda domanda: come sarà la sfilata questo autunno? Sarà audace e stravagante? Secondo alcuni Virginie Viar ha prodotto spettacoli più “minimalisti”, a differenza di quelli del suo predecessore. La domanda è stata posta a Bruno Pavlovsky: “Dipenderà dall’eventuale nuovo direttore artistico”, ha risposto. E per aggiungere:
“Spero che occuperemo la navata con la necessaria audacia, perché è importante, ma senza cercare di competere con lo straordinario lavoro di Karl”
Bruno Pavlovsky, au WWD.
Risposte il 1 ottobre.
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