il festival mette in guardia sul suo futuro

il festival mette in guardia sul suo futuro
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La polemica è definitivamente accesa tra i Vieilles Charrues, il municipio di Carhaix e l’esecutivo della comunità di Poher. In un lungo comunicato stampa diffuso lunedì 22 aprile 2024, il più grande festival all’aperto di Francia mette in guardia sulla sostenibilità dell’evento. Sono diretti: “Se non cambia nulla entro quest’estate, l’edizione 2024 di Vieilles Charrues potrebbe essere l’ultima. » Il festival elenca i “inversioni incessanti” recenti decisioni della comunità Poher e della città di Carhaix (Finistère).

Questa tassa è “eccessiva e ingiusta”

Innanzitutto, a marzo, la prelazione delle camere consolari da parte della città di Carhaix, edifici su cui il festival puntava per evitare i costi di installazione di infrastrutture temporanee. Ad aprile, il consiglio comunale di Carhaix ha approvato i canoni di affitto del terreno a Kerapuilh, dove si svolge l’evento.

A seconda del festival, questa tassa è “eccessivo e ingiusto”, “una fattura di 367.000 euro per l’utilizzo del prato Kerapuilh, degli edifici e la fornitura degli agenti comunali”. Una sorpresa per l’associazione che si fonda sull’accordo siglato nel luglio 2023, che prevede la messa a disposizione gratuita degli appezzamenti per cinque anni.

Il festival chiarisce il punto : “L’accumulo di queste decisioni ci porta a un vicolo cieco. Negli ultimi anni abbiamo dovuto adattarci costantemente. Oggi non abbiamo più alcuno spazio di manovra o di ripiego attorno al festival. »

Les Vieilles Charrues: “Mai avuto intenzione di privatizzare Kerampuilh”

L’ultima crisi, il trasferimento dal 2026 dei campeggi del festival Kergorvo II in un’altra zona, quella della Nuova Fattoria, vicina al sito. Una soluzione “assolutamente non adatto” a seconda del festival, perché “l’area proposta per la compensazione è già utilizzata al 75% per compensare le perdite fondiarie degli ultimi anni”. E “Ciò costringerebbe i partecipanti al festival a percorrere il doppio della distanza percorsa in precedenza per raggiungere il campeggio”.

“Ci appelliamo ora agli eletti del centro bretone”

“Visceralmente legato a Carhaix” e il loro modello “100% associativo, senza scopo di lucro”, Vieilles Charrues evidenziano il loro contributo economico alla regione. Argomenti : “Cinque milioni di impatto economico sulla Bretagna centrale. »

Gli organizzatori lanciano un appello: “Non possiamo immaginare la fine del Vieilles Charrues: chiediamo ora agli eletti del centro bretone di salvare il festival. » Contattato questo lunedì sera, Christian Troadec, sindaco di Carhaix, lo spiega “La Città e la comunità di Poher stanno facendo tutto il possibile per garantire il successo del festival e hanno firmato un accordo con la Regione e il presidente dell’associazione Vieilles Charrues nel dicembre 2023 garantendo il numero di ettari di campeggi necessari. » L’assessore evoca un modo di fare simile a ” politica “ O ” ricatto “ e punta verso l’associazione. Formula l’ipotesi “Altri problemi” al suo interno per spiegare la situazione.

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