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La Mostra del Cinema di Venezia rende omaggio postumo al pornografo italiano

La Mostra del Cinema di Venezia rende omaggio postumo al pornografo italiano
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Il festival veneziano presenta un film biografico sul produttore Riccardo Schicchi, che negli anni '70 e '80 ebbe l'idea di trasformare attrici porno come La Cicciolina in star accettabili.

Scioccante o non scioccante? La Mostra del Cinema di Venezia, mecca del cinema intellettuale, ha voluto rendere omaggio postumo a Riccardo Schicchi, produttore italiano dalla morale molto lasca, che negli anni '70 e '80 ha trasformato attrici pornografiche come La Cicciolina e Moana Pozzi in vere e proprie star. Questo personaggio sulfureo è stato quindi oggetto di un sorprendente (o inquietante) biopic presentato mercoledì sera, 4 settembre, nell'ambito del concorso ufficiale.

Il suo titolo, Diva del futuroprende il nome della casa di produzione romana di Schicchi. Quanto alla sceneggiatura, descrive l'ascesa fulminea di quest'uomo tanto stravagante quanto intelligente, interpretato qui da Pietro Castellito. “Era un periodo, forse unico, in cui le attrici porno avevano l’opportunità di diventare dive”ha spiegato la regista Giulia Louise Steigerwalt, in un'intervista all'AFPTV.

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Capendo che il marketing del porno soffriva di un'immagine deleteria, Schicchi fece uscire le sue attrici dal mondo confidenziale e sulfureo, in cui erano state confinate fino a quel momento, per farne delle vere e proprie icone per il grande pubblico. La Cicciolina, il cui vero nome era Ilona Staller, ungherese naturalizzata italiana, avrebbe così raggiunto una fama mondiale: sposata per un breve periodo con il celebre artista contemporaneo Jeff Koons, fu anche eletta deputata nel 1987 al parlamento italiano, dove le sue apparizioni in abiti succinti fecero colpo. Un'altra attrice porno, Moana Pozzi (1961-1994), avrebbe raggiunto la fama anche fuori dal porno lanciandosi in politica: candidata a sindaco di Roma nel 1993, non ci riuscì però.
Queste attrici “facevano parte della cultura popolare italiana”sottolinea la regista, che ha vinto il David di Donatello (l'equivalente italiano dei César) come miglior regista esordiente per il suo primo lungometraggio nel 2023, settembre.

La sceneggiatura del film è ispirata all'autobiografia della segretaria di Schicchi, interpretata nel film da Barbara Ronchi, vincitrice del David di Donatello come migliore attrice per la sua interpretazione in settembre.
L'attrice vuole mettere in luce i limiti dell'emancipazione «pornostar»: “Quando si confrontavano con la vita reale, anche coloro che le guardavano con ammirazione (come le attrici porno) distoglievano lo sguardo”. Moana Pozzi, che ha iniziato a scrivere e ha tentato una carriera nel cinema classico, non è mai stata presa sul serio. E secondo lei, ne ha sofferto molto.
For the comedian Pietro Castellito, Riccardo Schicchi (1953-2012) “ha in un certo senso rivoluzionato la morale del nostro Paese. Ha inventato il termine pornostar e ha anche inventato una professione perché a quel tempo questo mondo non esisteva, è un mondo che lui ha creato, esponendosi a tante difficoltà”.
In un paese come l'Italia, dove la Chiesa cattolica e il Vaticano sono ancora molto influenti, le scappatelle delle attrici di Schicchi hanno fatto inarcare più di un sopracciglio e poi scioccato, portando Diva del futuro e il suo capo sarà oggetto di numerosi procedimenti legali, che finiranno per costringerlo a interrompere le sue produzioni pornografiche.

Diva del futuro di Giulia Louise Steigerwalt, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2024

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