Auto personale con autista e segreteria (se non ne hanno già una in qualità di eletto o nell’ambito di una funzione pubblica e per un massimo di dieci anni) per i 16 ex Primi Ministri; ufficio di tre persone e agente di servizio, locali arredati e attrezzati, oltre al veicolo con autista, per i Presidenti della Repubblica che hanno lasciato l’incarico più di cinque anni fa, secondo un decreto del 2016… Questi privilegi concessi agli ex capi di Stato e i primi ministri saranno rimossi in caso di votazione finale sul bilancio 2025 nella settimana del 3 febbraio.
I senatori, infatti, giovedì 23 gennaio hanno votato un emendamento per porre fine a questi benefici previsti per gli ex capi di governo e di Stato. Presentato dalla senatrice dell’UDI dell’Orne Nathalie Goulet, il testo stima in 2,8 milioni di euro la spesa destinata a beneficio degli ex primi ministri e presidenti per l’anno 2023, quando erano ancora in vita “solo” 13 ex primi ministri (Élisabeth Borne , Gabriel Attal e poi Michel Barnier si sono uniti al contingente).
“Risparmio hop hop hop”
Ma per i soli Presidenti della Repubblica, il costo totale della cura dei loro locali e delle risorse materiali (196.981 euro per Nicolas Sarkozy, 221.074 euro per François Hollande) e del personale dedicato (1.303.050 euro solo in spese di sicurezza per Nicolas Sarkozy e 1.210.286 euro per per le sole spese di sicurezza anche per François Hollande, non si conosce il costo dei collaboratori) è stato stimato in 3 milioni di euro ciascuno, secondo un articolo apparso su Le Figaro nel 2022. Un costo che da allora è meccanicamente diminuito, perché il numero dei collaboratori di François Hollande è passato da sette a tre e da due a un agente di servizio poiché l’anno 2022 ha segnato i cinque anni dalla fine del suo mandato e la riduzione dei suoi benefici.
“Fine dei benefici dei presidenti e degli ex primi ministri, si vota e si risparmia”, ha accolto Nathalie Goulet su X.
Fine dell’Alto Commissariato per la Pianificazione
Un’altra economia voluta dal Senato, l’Alto Commissariato per la Pianificazione, creato nel settembre 2020, con 14 dipendenti pubblici e gestito su base volontaria dall’attuale Primo Ministro François Bayrou, secondo il Senato Pubblico, dovrebbe essere abolito mentre la sua fusione con la Francia Strategy è stato voluto da Michel Barnier. In quest’ottica è stato adottato un emendamento presentato anche da Nathalie Goulet. Il suo budget era di 1,9 milioni di euro all’anno. Anche in questo caso il testo dovrà essere validato durante la navetta parlamentare. Il disegno di legge finanziaria è stato approvato al Senato giovedì 23 gennaio con 217 voti favorevoli e 105 contrari.
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