da Parigi a Gelsenkirchen, 600 km in bicicletta per una buona causa e lo Stade Brestois [Vidéo]

da Parigi a Gelsenkirchen, 600 km in bicicletta per una buona causa e lo Stade Brestois [Vidéo]
da Parigi a Gelsenkirchen, 600 km in bicicletta per una buona causa e lo Stade Brestois [Vidéo]
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Qualcosa promesso… qualcosa dovuto! Poiché “dietro le parole bisognava mettere i fatti”, il brestois Jean Simon ha portato con sé l’amico Huan per un viaggio in bicicletta di 600 km tra Parigi e Gelsenkirchen, in Germania. A chiudere l’avventura, la sfida di Champions League tra Stade Brestois 29 e Shakhtar Donetsk. Questa sfida un po’ folle è nata da un’idea lanciata sui social alla fine della scorsa stagione. Obiettivo: fare un viaggio europeo in bicicletta se i cittadini di Brest si qualificano per la Coppa dei Campioni. Così, quando il sorteggio ha deciso gli avversari del club del Finistère, i due amici hanno deciso per la Germania.

“Neve, ghiaccio… e tanta nebbia”

Allenati dal ciclista professionista Valentin Madouas, al quale Jean Simon è molto legato, i due tifosi di calcio erano abituati anche a queste distanze un po’ lunghe. “Avevamo già fatto la Parigi-Brest in bicicletta nel 2021 per arrivare a Brest prima del grande inizio del Tour de . E due anni fa siamo andati anche a Reims in bicicletta per una partita del Brest. Ma era da molto tempo che non facevamo lunghe distanze del genere e l’inverno è una grande novità», sorride l’espatriato di Brest che vive a Parigi dal 2012. Lasciando la capitale venerdì scorso, i due uomini di 33 e 40 anni hanno sequenziato i loro Viaggio in più tappe, percorrendo un centinaio di chilometri al giorno: “A Compiègne il primo giorno, poi Maubeuge al confine con il Belgio, Huy e Hückelhoven in Germania”, spiega Jean Simon.

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Per caso, i due ciclisti si sono imbattuti in un cartello che porta a… Grougi(s)! Dovevamo fermarci per immortalare il momento e rendere omaggio a Bruno, leggenda dello Stade Brestois 29. (Foto Jean Simon)

Ma se avessero tenuto conto del dislivello, i due amici si sarebbero dovuti confrontare con un temibile avversario: il freddo. “Abbiamo avuto neve, ghiaccio e molta nebbia. Lunedì abbiamo visto il sole per la prima volta: è durato due minuti! Consumiamo molta più energia, è molto più difficile. Dalla nostra partenza non abbiamo avuto temperature positive nemmeno una volta. Non ci aspettavamo che facesse così freddo e che colpisca i nostri corpi. Facciamo più pause del previsto per riscaldarci e mangiare bene”.

“Per fortuna la partita è alle 18:45!” »

“È vero che facciamo un po’ schifo, ma lo facciamo per una buona causa!” Ci aiuta nei momenti in cui le cose sono un po’ difficili”, ricorda Jean Simon. Membro degli Ultras Brestois, quest’ultimo ha infatti deciso di spingere ancora di più il sostegno all’associazione “Un sogno, un sorriso” per la quale il gruppo di sostenitori aveva scelto di devolvere il ricavato della lotteria di fine anno. “Abbiamo deciso di lasciare il montepremi aperto fino alla nostra sfida e alla partita di domani sera.”

Un incontro di cui Jean e Huan intendono approfittare nonostante la stanchezza molto presente. «La battuta che abbiamo tra noi è che per fortuna la partita è alle 18.45 perché alle 21 potremmo essere a letto», ride il primo. Il che non esclude nemmeno di rifarlo! “Dai, se passiamo il turno successivo possiamo farci la domanda!” »

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