Il ricorso è stato presentato al tribunale amministrativo di Bordeaux dall’Associazione dei cittadini per la lotta contro i rifiuti 24 per un servizio pubblico (ACLD24SP). Quest’ultimo chiedeva principalmente il ritorno alla raccolta porta a porta, riservando punti di raccolta volontaria per alcuni casi limitati.
Il 17 luglio 2024 il giudice ha respinto la richiesta, ritenendo che non fosse urgente. La decisione è stata attaccata dall’associazione che ha presentato ricorso, a fine agosto, alla segreteria contenzioso del Consiglio di Stato.
Quest’ultimo ha reso la sua decisione il 23 dicembre: il ricorso è stato respinto. Ora sarà l’udienza di merito, di cui non si conosce la data, che deciderà in via definitiva sulla richiesta.
Cuore della Garonna
Questa situazione ne ricorda un’altra, nell’Alta Garonna. Anche nel comune di Cœur de Garonne il passaggio alla raccolta presso i punti di raccolta volontaria è stato impugnato dinanzi ai tribunali amministrativi. Inizialmente, a fine 2023, il giudice sommario ha seguito gli avversari, per poi fare marcia indietro nel gennaio 2024.
Tanto che, contrariamente a quanto scritto nel nostro articolo “Raccolta dei rifiuti in Dordogna: si può fare altrimenti? », non c’è stato il ritorno alla raccolta porta a porta. Almeno non per il momento visto che anche qui sarà l’udienza di merito, che dovrà svolgersi il 14 gennaio, a decidere in via definitiva su questa richiesta.
Pascal Protano, presidente del Sindacato dipartimentale dei rifiuti della Dordogna (SMD3), osserva con interesse le due situazioni. Ricorda di passaggio che in Dordogna la riforma della riscossione “è stata votata nel luglio 2018 all’unanimità dagli eletti che compongono l’SMD3”, un modo per dimostrare che non si tratta di “una decisione unilaterale”.
E mantiene la sua utilità, dimostrata dall’aumento della raccolta di materiali riciclabili del 30% tra il 2022 e il 2024, pari cioè al calo dei rifiuti domestici, calcolo che include anche le discariche abusive che vengono raccolte.
