Non è stato ancora riscontrato alcun caso di COVID-19 testato e registrato nella RDC, ha rassicurato lunedì 1° luglio il Segretariato tecnico per la lotta contro questa malattia.
Nessuna struttura medica nella RDC ha finora segnalato un caso registrato, secondo il dottor Jean-Marie Kayembe, membro del Segretariato tecnico della risposta.
Gli allarmi lanciati in particolare dal Programma di igiene delle frontiere, secondo lui, mirano a rafforzare la sorveglianza alle porte di entrata e di uscita del Paese; man mano che i casi di COVID-19 iniziano a emergere in alcuni paesi dell’Africa e del mondo:
« Non abbiamo ancora testato casi di COVID, dato che il test COVID non è ancora entrato a far parte della routine medica nel nostro Paese. Ma ricordate che il COVID che abbiamo vissuto due o tre anni fa era essenzialmente e inizialmente un COVID importato ai nostri confini. Oggi parliamo di casi di COVID in Francia, Stati Uniti, ecc.“.
Quando l’igiene alle frontiere richiede una certa vigilanza, continua, è perché ai viaggiatori che arrivano nella RDC, che presentano alcuni segni come febbre, tosse, ecc., si può consigliare di rivolgersi alle strutture mediche.
Si consiglia, a titolo preventivo, di osservare le consuete misure di lavaggio delle mani e l’uso del gel. Le persone che presentano sintomi di COVID-19 dovrebbero indossare una maschera quando sono in pubblico.
“Il Ministero della Salute è all’erta e fornirà, a tempo debito, informazioni sulle misure da rafforzare, se necessario. », dice il dottor Kayembe.