“Le imprese del paesaggio sono soggette a rinvii e sospensioni dei lavori”, (Unep)

“Le imprese del paesaggio sono soggette a rinvii e sospensioni dei lavori”, (Unep)
“Le imprese del paesaggio sono soggette a rinvii e sospensioni dei lavori”, (Unep)
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Dopo anni di crescita durante e dopo la pandemia di Covid-19, i paesaggisti vedono rallentare le loro attività a causa delle tensioni economiche. Allo stesso tempo, devono affrontare difficoltà di reclutamento. Ma la professione vede aumentare tra i propri clienti anche i progetti di rinaturalizzazione e rivegetazione, consapevoli della necessità di agire di fronte al cambiamento climatico. Il presidente dell’Unione nazionale delle imprese del paesaggio (Unep) e direttore della società Bizot Paysagistes, Laurent Bizot, decifra in un’intervista le sfide attuali della professione.

Batiactu: Alla fine del 2023, la professione temeva un rallentamento dell’attività nel 2024, dovuto in particolare alla difficoltà di assumere nuovi dipendenti e agli inadempimenti e ai ritardi di pagamento di alcuni clienti. Le tue previsioni si sono rivelate corrette?

Laurent Bizot: Non abbiamo ancora i dati ufficiali per la prima metà del 2024 ma le tendenze stanno emergendo. In calo le attività legate ai tre mercati in cui operano le imprese del paesaggio (pubblico, privato e privati). Tuttavia, notiamo che, dopo le ultime elezioni municipali, le comunità stanno rinverdindo e piantando più alberi nelle loro zone, il che è una buona notizia.

Sia sul versante pubblico che su quello privato, le intenzioni di rinnovamento sono forti, ma le parti interessate sono talvolta costrette a scendere a compromessi e hanno sofferto per gli aumenti dei prezzi dell’energia. Le imprese del paesaggio sperimentano così rinvii e blocchi dei cantieri. Nel settore privato (società, fiduciarie e locatori sociali), l’avvio dei lavori ha registrato un forte calo, con conseguenti minori vendite. Ciò ha un impatto sulle nostre attività.

Vedete un calo dei mercati anche nel segmento degli appartamenti in condominio?

Assolutamente. I contratti di manutenzione si mantengono ma diminuiscono perché non considerati prioritari dai comproprietari che scelgono, ad esempio, di intraprendere prima i lavori di ristrutturazione edilizia. Inoltre,

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