Covid-19: dobbiamo temere un ritorno improvviso dell’epidemia?

Covid-19: dobbiamo temere un ritorno improvviso dell’epidemia?
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Capital Video: Covid-19: dobbiamo temere un ritorno improvviso dell’epidemia?

© Capitale dell’illustrazione / Freepik

– Con l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici, il virus Covid-19 rimane monitorato come il latte sul fuoco.

Il virus Covid-19 circola così silenziosamente che sembra quasi scomparso. Al lavoro, come nei trasporti pubblici o nei negozi, la vita normale riprende i suoi diritti. Abbasso le mascherine, il gel idroalcolico conservato in fondo all’armadietto dei medicinali, il festival degli abbracci e degli abbracci sulle terrazze soleggiate… Eppure, Sars-CoV-2 resta monitorato come il latte sui fornelli. Con l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici, nulla deve sfuggire alle autorità sanitarie. Nemmeno il minimo movimento nella vivace famiglia Omicron.

Tanto che, a quattro anni dall’inizio della pandemia, gli epidemiologi di Public Health France continuano a produrre analisi di rischio approfondite e dettagliate. L’ultima riporta anche una nuova variante emersa da febbraio. Chiamato “XDK”, sarebbe un ricombinante di JN.1 e XBB.1.16, altri due sottolignaggi della galassia Omicron. Ma le sue somiglianze con il ceppo attualmente maggioritario – JN.1 – significano che preoccupa poco gli scienziati. “Ovviamente dobbiamo tenerlo d’occhio. Ma la cosa più probabile è che tra un mese non se ne parlerà più”. avanza Bruno Lina, primario del dipartimento di virologia dell’ospedale Croix-Rousse di Lione e membro del Comitato di monitoraggio e anticipazione dei rischi sanitari (Covars).

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Nuova campagna vaccinale prima delle Olimpiadi

Elementi rassicuranti che non impongono però di abbassare la guardia. Lunedì 15 aprile il Ministero della Salute e della Prevenzione ha lanciato una nuova campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Come nelle sessioni precedenti, la sfida è proteggere i gruppi più vulnerabili esposti a forme gravi della malattia. Per incoraggiarli a ricevere il richiamo vaccinale, la vaccinazione è, ancora una volta, interamente coperta dall’assicurazione sanitaria.

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Non è detto, però, che ciò basti a convincere il pubblico target a vaccinarsi nuovamente contro Sars-CoV-2. E per una buona ragione, secondo Public Health France, solo il 30,2% delle persone di 65 anni e più sono stati vaccinati nel corso della precedente campagna svoltasi tra ottobre 2023 e febbraio 2024. La vaccinazione viene comunque presentata come indispensabile per prevenire forme gravi. Secondo il rapporto sulle epidemie invernali redatto da Public Health France e pubblicato mercoledì 17 aprile, tra i casi gravi ricoverati in terapia intensiva per i quali è stato fornito lo stato vaccinale, il 93% non era stato vaccinato contro il Covid-19 da meno di 6 anni. mesi.

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Un nuovo coronavirus tra le potenziali minacce pandemiche entro il 2030

Tuttavia, una minore copertura vaccinale porterebbe, nel tempo, a una riduzione dell’immunità collettiva contro il Covid-19. Nonostante quella acquisita dai contagi durante la pandemia, non è da escludere che una nuova variante rimescoli le carte in un futuro più o meno prossimo. Del resto, in un parere presentato al governo all’inizio di aprile, Covars non esclude il verificarsi, nei prossimi cinque anni, di un nuovo coronavirus esponendo la Francia a una situazione sanitaria eccezionale.

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“Il monitoraggio e la ricerca continui sono essenziali per mitigare il rischio di una pandemia”, si legge nel rapporto. E per una buona ragione, se oggi il Covid-19 sembra meno mortale, in passato altri coronavirus hanno causato epidemie più piccole ma con un tasso di mortalità più elevato. Come il Sars-CoV, responsabile nel 2002-2004 di circa 8.000 casi e di una mortalità dal 10 al 50%. “Tuttavia non c’è motivo di allarmare la popolazione o di lasciarsi prendere dal panico”, rassicura Brigitte Autran, presidente di Covars. Se la situazione è sotto controllo, è comunque necessaria cautela in vista dell’avvicinarsi delle Olimpiadi e della mescolanza della popolazione che l’evento provocherà in Francia.

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