La procura antiterrorismo di Rabat ha condannato in primo grado uno studente a sette anni di carcere per minacce di morte contro il ricercatore e attivista Amazigh Ahmed Assid. La scorsa settimana, l’individuo è stato dichiarato colpevole, sulla base di un commento pubblicato sotto un video condiviso dal denunciante sui suoi social media, affrontando la questione dell’eredità.
L’internauta ha reagito ai commenti di Ahmed Assid scrivendogli che “merita di essere fucilato” (sic). Dopo che è stata contattata la procura, il sospettato è stato arrestato e interrogato dall’Ufficio centrale di investigazione giudiziaria (BCIJ) di Salé. Secondo il quotidiano in lingua araba Assabah, gli investigatori hanno scoperto che il padre dello studente lavorava in un bar a Casablanca.
Le perizie tecniche sul telefono dell’individuo hanno permesso di scoprire numerosi video del braccio armato di Hamas e contenuti di Al-Qaeda. Dalle indagini è inoltre emerso che il giovane era stato in contatto con un cittadino iracheno affiliato a Daesh. Nell’ambito delle indagini ha ammesso le sue inclinazioni estremiste riconoscendo che pensava di condurre un’operazione terroristica sul territorio nazionale.
Davanti al giudice, però, l’imputato ha scelto di negare tutto apertamente, arrivando addirittura a sostenere di non essere lui l’autore del commento incriminato.