L’appello di Marc Zuckerberg a Donald Trump ha avuto l’effetto di un tradimento tra coloro che hanno visto su Facebook e Instagram la principessa Leia resistere a Darth Vader, alias X, alias Musk.
Commento
Le grida di indignazione seguite al comizio di Mark Zuckerberg contro Trump e Musk hanno qualcosa di ridicolo. Ci impediscono di capire perché siamo arrivati a questo punto. E non ci dicono cosa fare per contrastare il populismo.
17.01.2025, 16:4617.01.2025, 17:14
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L’appello di Mark Zuckerberg a Donald Trump ha avuto l’effetto di tradimento tra coloro che hanno visto su Facebook e Instagram la principessa Leia resistere a Darth Vader, alias X, alias Musk. Avremmo dovuto essere cauti: il guadagno muscolare del piccolo genio di Harvard e fondatore del primo social network globale ha annunciato la sua conversione al maschilismo. Basta battute? Non sono sicuro che stiamo scherzando.
In quale momento della sua vita Zuckerberg è stato sincero?
In quale momento della sua vita imprenditoriale Mark Zuckerberg è più sincero? Nel suo periodo destrutturato, cuoricino e ciotola di cereali? O quando fa l’uomo proteico in transito verso la gabbia delle MMA, il suo obiettivo nel 2025? Cosa c’entra tutto questo con la sua decisione di rimuovere il servizio di verifica dei fatti su Facebook e Instagram, potresti chiedere? Tutto combacia.
I fact-checker sono per i fragiliforse lo pensa Mark Zuckerberg seguendo Elon Musk e Donald Trump. Bisogna saper accettare l’offesa, il disagio, le osservazioni contraddittorie. L’individuo deve essere in grado di rispondere all’avversario stabilendo un equilibrio di potere. Questa concezione che idealizza la libera espressione può, tuttavia, degenerare quando si spinge ad uccidere la persona che la esprime o la persona che si sente offesa.
Estrapolando, questa ideologia libertaria è coerente con la pratica dell’accordo virile che Donald Trump vuole stabilire nelle relazioni tra Stati invece della regolamentazione mediante trattati internazionali – dall’accordo virile alla dominazione, tuttavia, c’è solo “un passo, come vediamo”. nel caso della Groenlandia.
Dalla transitorietà alla reazione mascolinista
Il ribaltamento, sincero o meno, di Marc Zuckerberg, è una sintesi delle ultime elezioni presidenziali americane: la maggioranza del popolo ha rifiutato idee risvegliate, legate alla transitorietà, in altre parole alla perdita dei parametri di riferimento uomo-donna su cui si fonda il comune percepire e consentire la sostenibilità della specie umana.
I democratici negli Stati Uniti, avendo sostenuto o astenendosi dal criticare il wokismo, altrimenti chiamato politica dell’identità, che tutti sapevano essere in minoranza nella società, hanno favorito una reazione virilista, che speriamo non sia dannosa per le minoranze sessuali o per le donne, che avevano ottenuto il diritto a vivere in sicurezza e autonomia, ben prima dell’irruzione nel campo politico dell’ideologia decostruzionista, sradicamento dei sistemi di valori.
Non buttare via il bambino della legge con l’acqua sporca del wokist
Come direbbe l’altro, ora si tratta di non gettare il bambino – il primato della verità sulla menzogna, lo Stato di diritto, la tutela delle minoranze – con l’acqua sporca del wokista. Ciò si ripercuoterà in particolare sui social network che, contrariamente a quanto alcuni sostengono, non hanno aspettato che Elon Musk diffondesse cospirazione, odio e stupidità. “Note della comunità” permettendo di contrastare argomenti fallaci, in vigore su X e che sarà esteso a Facebook, senza essere una panacea, sono piuttosto un buon strumento.????
Gli appelli della “resistenza” ad andarsene credendo di non doverlo dimostrare, anche solo confrontandosi con i divulgatori di fake news.
Ciò che Musk e Zuckerberg criticano i fact-checker è il fatto di essere al servizio del pensiero dominante. Per pensiero tradizionale intendono “idee progressiste”. Affermano che la missione dei fact-checker, di cui si sono sbarazzati, era meno quella di scovare le bugie che quella di far riflettere la gente. Hanno ragione? Se denunciare fatti falsi e soprattutto insinuazioni cospiratorie resta, a nostro avviso, essenziale, i fact-checkers tendono a volte ad accontentarsi di chi la pensa come loro o, addirittura, a rassegnarsi a non fare scalpore.
Proteggersi dall’ideologia del più forte
Dove Elon Musk rischia di trascinare le democrazie verso gli scogli è promuovendo una visione che fa a meno del lavoro dei media e del ruolo degli organi costituiti, a cominciare dal Parlamento. Non combattiamo i fallimenti e le inadeguatezze dello Stato designando capri espiatori. Il populismo del ricco proprietario apre un viale di certezze a scapito della ricerca della verità. Lo scienziato quale è, tuttavia, sa quanto i suoi successi tecnologici devono alle ipotesi e alla ragione.
Ecco perché è dovere delle democrazie contrastare i suoi tentativi di influenzare le campagne elettorali, non privandolo della sua voce, ma sottoponendolo, così come i suoi algoritmi, se del caso, alle regole del dibattito e della satira, dominio par eccellenza della libera espressione, come Charlie Hebdo ci ho lavorato questa settimana.????
La correttezza politica e il suo avatar Wokism hanno causato danni considerevoli inibendo la parola che, oggi, si solleva come uno tsunami. Ma c’è un danno ancora peggiore: la fine dello stato di diritto su cui si basa la nostra democrazia.
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