gabbianoBuon sinistro, intelligente nel gioco e forte nei duelli, può tagliare in due un avversario.
Attila Szalai, il padre di… Attila, è stato un nazionale ungherese di breve durata (2 presenze), robusto difensore, campione ungherese con il Vac FC (1994), dove Attila, il figlio, ha preso parte alle sue lezioni. Il calcio, per la famiglia Szalai, è un affare di famiglia. Ma nel 21° secolo le possibilità di crescere all’estero sono maggiori. Avvistato dal Rapid Vienne quando aveva appena 14 anni, il giovane Attila tentò l’avventura austriaca. Lì continuò la sua formazione, ma non ci riuscì e quindi tornò in Ungheria, a Mezokovesd, a 19 anni.
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È in questa piccola città nel nord-est dell’Ungheria che attirerà… l’attenzione cipriota. Ivan Vukomanovic, ex (vice) allenatore dello Standard, era l’allenatore dell’Apoel Limassol, all’epoca, nel 2019. “L’abitudine nel campionato cipriota è di non cercare giocatori giovani, i club preferiscono trasferire giocatori esperti. Il suo arrivo è stato criticato, anche internamente. Lo guardavano buffo, ma Attila ha mostrato le sue qualità: buon sinistro, intelligente nei movimenti, buon recupero e fisicità per affrontare i duelli, può tagliare in due un avversario”.
Le caratteristiche descritte devono essere piaciute a Ivan Leko, che vuole soprattutto “guerrieri” pronti a spogliarsi per riportare un risultato. “Da questo punto di vista Attila è un perfetto giocatore di squadraassicura Vukomanovic, che lo conosceva solo da poche partite prima di lasciare Limassol. Aveva un buon carattere ed era un gran lavoratore”.
Essenziale nella scelta, fino all’ultimo Euro
E bisogna credere che il lavoro ripaga visto che il Fenerbahçe lo ha attirato dopo due stagioni, per quasi 4 milioni di euro, facendo del giovane difensore la terza uscita più costosa della storia del campionato cipriota.
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È stato sempre a Limassol che Szalai ha guadagnato i suoi titoli in nazionale (46 presenze, 2 gol). Giovanni Costantino, assistente di Marco Rossi nella selezione ungherese, ha osservato Szalai, regolarmente convocato dagli Espoirs. “Sono andato a vedere il derby di Nicosia, contro l’APOEL, e ho avuto la conferma di un difensore serio. Ho parlato con lui dopo la partita e gli ho detto che sarebbe stato un difensore importante per la Nazionale”. Aveva ragione l’assistente visto che Szalai, che ha festeggiato la sua prima presenza contro l’Uruguay nel novembre 2019, è stato titolare, ininterrottamente, salvo infortuni, fino all’ultimo Europeo.
“Tecnicamente è abbastanza bravo nel gioco corto e nel gioco lungovalido Costantino, ed è capace di giocare in una difesa a tre o a quattro”. Nella selezione, con Dominik Szoboszlai (Liverpool), è diventato uno dei dirigenti, acclamati dagli internauti del media sportivo ungherese Nemzeti Sport, quando è stato chiesto loro chi avrebbe dovuto titolare Euro 2024.
Ma se ha iniziato l’Europeo da titolare, nonostante una stagione quasi vuota al club, ha pagato una prima partita nella media contro la Svizzera. Ha terminato l’Europeo in panchina e non è più tornato nelle selezioni poiché è scomparso dalla circolazione all’Hoffenheim. Allo Standard, dopo un cambio di agente per attivare altre reti, Attila cercherà quindi di tornare ad essere il difensore robusto che è stato. E se lascerà il Liegi con le lacrime agli occhi – è in prestito, senza opzioni – vorrà dire che il semestre è andato bene.