Rivoluzione e musica nel menu del convegno IUTL

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Il 10 gennaio Bernard Hérold ha presentato una conferenza dal titolo “Da Gossec a Mehul passando per Rouget de Lisle. Le coincidenze della notorietà”.

Queste tre figure del XVIII secoloe secolo, pur avendo vissuto in tempi e luoghi diversi, hanno una cosa in comune: sono tutti e tre musicisti, più o meno riconosciuti e sono all’origine dei canti della Rivoluzione francese del 1789.

François-Joseph Gossec (1734-1829), vero nome Gossé, nato a Vergnies, in Belgio, è il più anziano dei tre e quello che visse più a lungo. Dal 1795 al 1814 insegnò composizione al nuovo Conservatorio, di cui fu ispettore fino al suo scioglimento sotto la Restaurazione. Nel 1804 fu promosso cavaliere della Legion d’Onore.

Etienne Nicolas Méhul (1763-1817), nato a Givet, fu il principale compositore d’opera in Francia durante la Rivoluzione francese. Considerato uno dei primi musicisti cosiddetti “romantici” in Francia, ampliò il campo sonoro della sinfonia, come i suoi contemporanei Haydn e Beethoven. Le sue opere influenzarono profondamente Hector Berlioz.

Claude Joseph Rouget de Lisle è nato il 10 maggio 1760 a Lons-le-Saunier. Ufficiale ingegnere francese, poeta e drammaturgo, è conosciuto soprattutto per la sua opera “La Marseillaise”, un inno che ha acquisito fama mondiale. Ha scritto e composto una canzone per l’esecuzione di Robespierre. Quando la monarchia tornò, scrisse un nuovo inno, “Lunga vita al re”.

I tre musicisti produssero opere significative legate alla Rivoluzione, tra cui “Le Chant du Départ”, scritta nel 1794 da Marie-Joseph Chénier e musicata da Etienne Nicolas Méhul. Quest’ultimo ha quasi sostituito “La Marseillaise” durante i sette anni di Valéry Giscard d’Estaing che ha preferito questa canzone alla nostra “Marseillaise”.

In definitiva, è quello che sembra meno dotato musicalmente ad essere oggi il più famoso dei tre.

  • Il relatore, Bernard Hérold.

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