Dopo una meritata vacanza di fine anno – i sovrani olandesi sono tra i più attivi in Europa – in Argentina, paese natale della regina Maxima, le Loro Maestà tornano in servizio. Un inizio d’anno scolastico scandito, come ogni anno nuovo, da due cerimonie di saluto al palazzo reale di Amsterdam. Allo stesso tempo, Willem-Alexander e sua moglie ritrovano anche il loro diario personale.
Per iniziare l’anno, e prima ancora di dirigersi nella capitale ufficiale del Regno per il primo ricevimento di Capodanno, Guglielmo Alessandro ha ricevuto, in giacca, il 13 gennaio, gli ambasciatori di Cuba e degli Stati Uniti per un colloquio di addio, ciascuno arrivando al termine della loro missione nei Paesi Bassi. Indossato un abito da città e raggiunto da Maxima, il re si dirige poi ad Amsterdam.
Al palazzo reale della Venezia del Nord, un’assemblea di diverse centinaia di eletti, alti funzionari, ma anche rappresentanti di organismi intermediari e attori della società civile attendono la coppia sovrana. Tra il pubblico ci sono anche le principesse Beatrice e Margherita e il marito di quest’ultima, il professor Pieter van Vollenhoven.
Dopo numerose strette di mano, il re ha pronunciato un discorso che faceva seguito all’applauditissimo discorso di Natale. “Siamo tutti a bordo della stessa nave, una nave che si muove in acque turbolente”, sottolinea Willem-Alexander in riferimento alla situazione nazionale e internazionale, prima di invitare al dialogo tra tutte le componenti della Compagnia. “Perché la comprensione fa crescere la fiducia. E cresce la fiducia nella resilienza, di cui abbiamo un disperato bisogno in questi tempi turbolenti”.
Laboratorio creativo
Il giorno dopo, stessa ambientazione ma nuovi attori. È stata la volta del corpo diplomatico accreditato nei Paesi Bassi e dei rappresentanti delle organizzazioni internazionali ricevere gli auguri dal re e dalla regina, eleganti in un cappotto bordeaux di Claes Iversen.
Una volta terminato l’incontro, Maxima incontra, all’Aia, i partecipanti al progetto artistico “The Conducing Thread”, che riunisce gli abitanti della “città reale” attorno al ricamo. Se la regina ha dimenticato gli occhiali, la delusione non le impedisce di sporcarsi le mani. La madre delle principesse Catharina-Amalia, Alexia e Ariane non è al suo primo tentativo, ha partecipato in più occasioni alla realizzazione delle sete destinate al palazzo di Huis ten Bosch, residenza principale della famiglia reale, durante il suo recente restauro.
Ago in mano, Sua Maestà discute a lungo con i partecipanti, di ogni provenienza e percorso di vita, attorno ai temi del sentimento di appartenenza e dello spirito di comunità. Secondo la rivista Monarchila regina colse l’occasione per imparare qualche parola di surinamese con un cittadino di questa ex colonia olandese e per informarsi sui parenti di un rifugiato siriano, che rispose commosso, indicando le ricamatrici, “avete un’altra famiglia qui”. Da cosa nasce cosa, dagli incontri ai discorsi, la coppia sovrana ha continuato la propria missione come denominatore comune tra tutti gli olandesi.
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