Fine carriera per il cantante marocchino Hajib?

Fine carriera per il cantante marocchino Hajib?
Fine carriera per il cantante marocchino Hajib?
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Il cantante marocchino smentisce che si sia ritirato dalla musica per motivi religiosi. In un’intervista con Al3okspiega che ha preferito chiudere la carriera con la convinzione che ogni epoca ha i suoi uomini. Dopo una carriera di quasi 40 anni, crede di dover lasciare il posto a giovani talenti dalle voci eccezionali, offrendo loro così la possibilità di farsi conoscere in televisione e sui palcoscenici.

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Reagendo alla controversia nata dalla messa in onda dei primi episodi del programma “Annajm Chaâbi” sul canale 2M, Hajib ha stimato che il popolo marocchino è libero di esprimere la propria opinione sui programmi trasmessi dai canali nazionali. Secondo le sue spiegazioni, l’interazione generata da “Annajm Chaâbi” sui social network testimonia l’interesse del pubblico marocchino per la canzone popolare, indipendentemente dal fatto che i commenti siano positivi o negativi. Le polemiche attorno a questo spettacolo di scoperta dei talenti del canto popolare le sono utili e se si vuole continuare bisogna tenere conto delle critiche, ritiene il cantante.

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Hajib ammette che alcune voci di “Annajm Chaâbi” sono migliori della sua e che meritano di avere la loro possibilità sui palcoscenici, nei festival e nelle trasmissioni artistiche sui canali nazionali, attualmente dominati solo da una decina di nomi. Il pubblico marocchino è saturo delle loro voci e ha bisogno di scoprire nuovi talenti, aggiunge, sottolineando anche che la percezione degli spettatori nei confronti dei candidati è diversa da quella della giuria, che garantisce il rispetto delle regole professionali.

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All’intervista è stata invitata anche la marocchina Aïta. Hajib tenta di decostruire la percezione secondo cui gli artisti popolari sono analfabeti o scarsamente colti. “Ogni anno accolgo a casa mia numerosi studenti che stanno preparando il loro lavoro di ricerca sul patrimonio marocchino, in particolare su Aïta. In questo ambito ogni studente è obbligato dal suo insegnante a venire a consultarmi”, aggiunge. E continua: “I ricercatori hanno scoperto che la storia di Aïta risale al XII secolo. Le canzoni moderne si ispirano ad esso, così come i ritmi della musica popolare. Ognuno è libero di ascoltare ciò che vuole, ma le canzoni popolari non sono da sottovalutare. Le grandi famiglie marocchine lo apprezzano, perché fa parte del nostro patrimonio che alcuni cercano di rubare. »

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