Ecco alcuni album usciti nella seconda metà del 2024 che sono passati sotto il radar dei nostri giornalisti, ma che, sin dal loro ascolto, li hanno fatti vibrare.
Inserito ieri alle 12:00
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L’album dimenticato di Josée Lapointe
Prismacolore, Melissa Fortini
Tastierista del gruppo Bon Enfant, Mélissa Fortin ha pubblicato quest’anno il suo primo album strumentale. Non siamo qui nel ridotto assolo di pianoforte neoclassico, piuttosto in un paese fatato di suoni provenienti dai suoi sintetizzatori annata e la sua mente fertile. Il musicista ci trasporta nel prog, nella psichedelia, nella sperimentazione e talvolta anche… in un’altra dimensione! Prismacolore pullula di idee e colori, come le scatole di matite della nostra infanzia, che si accostano a formare un mondo parallelo, strano e onirico. Con l’aggiunta di tre musicisti, Guillaume Éthier alla batteria, François Lafontaine al sintetizzatore ed Emmanuel Éthier al basso (e anche regista dell’album), il risultato è un viaggio stimolante e pieno di sorprese, che una volta messo nell’orecchio e non può più essere dimenticato.
L’album dimenticato di Marissa Groguhé
Un sogno è tutto ciò che sappiamoI Ramoscelli Di Limone
Più energico dell’album precedente, Tutto Armonia (un gioiello rock), la quinta opera portataci dal duo fratello The Lemon Twigs è una perfetta evoluzione delle offerte di questi brillanti musicisti. Il disco è stato prodotto da Sean Ono Lennon (sì, sì, il figlio dell’altro) e ha un bel tocco di riferimento alle composizioni dei Beatles (nel loro periodo più sperimentale), ma anche dei Beach Boys. Dopo averci scosso, il gruppo di giovani polistrumentisti si ispira agli anni ’60, mescola power pop e rock progressivo, e consegna un album molto più maturo, con una visione molto più assertiva, portando chiare influenze in un universo moderno, imperfetto, ma rappresentativo del tocco Lemon Twigs.
Pop-rock
Un sogno è tutto ciò che sappiamo
I rametti di limone
Tracce catturate
L’album dimenticato di Alexandre Vigneault
SimbionteJake Blount e Mali Obomsawin
La missione dell’etichetta discografica Smithsonian Folkways non è solo quella di preservare le tradizioni. Simbiontealbum dell’afroamericano Jake Blount e del musicista Abenaki Mali Obomsawin (legato alla comunità di Odanak), apre nuovi orizzonti fondendo la musica nera e quella indigena in una prospettiva retrofuturista. Dovremmo praticamente inventare nuovi termini per descrivere questi pezzi, a volte di protesta, a volte intrisi di spiritualità, dove si sentono, tra le altre cose, tratti gospel, canto indigeno, groove elettronici, blues acustico e batteria tribale. Questi due inventano musica colta e incarnata, parte della tradizione e ancora diversa da qualsiasi altra. Tutte le menti curiose dovrebbero ascoltare questa fusione eloquente, che arricchisce la nostra concezione dell’America in cui viviamo.
Fusione popolare
Simbionte
Jake Blount e Mali Obomsawin
Smithsonian Folkways
L’album dimenticato di Dominic Tardif
Abito a Ste-AngèleOlivier Madore-Millette
Da qualche parte tra Springsteen e Taytay Olivier Madore-Millette è entrato nella mia recensione dell’anno musicale compilata dal mio servizio di streaming. Un raro jazzista del Quebec che sa domare l’organo, quello indicato anche con le sue iniziali OMM registrato al Bar Ste-Angèle, nel Vecchio Quebec, vivace meraviglia del soul jazz, in compagnia di cinque musicisti che, come lui , hai meno ambizione di oltrepassare i confini dell’improvvisazione che di stamparti un enorme sorriso sul viso. Quanto basta per rendere orgoglioso il compianto Jimmy Smith, riferimento assoluto in fatto di organo, al quale il suo epigono della Old Capital dedica il blues focoso con cui si apre questo album, al suono del quale la vita è subito più bella.
Jazz
Abito a Ste-Angèle
Olivier Madore-Millette
Indipendente
L’album dimenticato di Pascal LeBlanc
Un album di cui tu sei l’eroeSeinsSucrer e Stack Moolah
Pubblicato all’inizio di novembre, Un album di cui tu sei l’eroe richiede un po’ più di tempo per essere analizzato rispetto a una normale opera musicale. Non perché sia particolarmente lungo – 42 minuti – ma piuttosto perché è interattivo. Alla fine della maggior parte delle canzoni, ci viene offerta una scelta, che guiderà il Montrealer Tit Buck attraverso le difficoltà del liceo, la sua passione per il basket, il suo amore per Shay e il suo interesse per il rap. Su batte Pieni di soul, prog e psichedelia di Stack Moolah, SeinsSucrer racconta storie colorate e divertenti, ma soprattutto sincere e piene di speranza. Il rapper iper-prolifico ha lanciato quest’anno una decina di album, ma al di là del suo concept più originale, questo si distingue per la luce che ne emana.
Rap
Un album di cui tu sei l’eroe
SeinsSucrer et Stack Moolah
Indipendente
L’album dimenticato di Philippe Beauchemin
Spaghetti freddi..di André Ethier
Se all’ascolto è effettivamente presente l’effetto confortante di un buon piatto di pasta, il progetto del torontoniano è però ben lungi dall’essere freddo, o addirittura tiepido. André Ethier propone l’ascolto delle registrazioni delle sessioni “live”. Lì si sente la libertà: i musicisti che lo accompagnano qui sono esperti di sassofono, flauto, pianoforte, percussioni e sintetizzatori, suonano con piacere e, soprattutto, con vera complicità. Il risultato è una calda convivialità, un jazz dall’atmosfera di cabaret modernizzata. Un disco che è passato sotto i nostri radar quando è uscito a settembre, ma che ha guadagnato in numero di ascolti da quando i gradi sul termostato sono crollati.
Pop-jazz
Spaghetti freddi..
André Ethier
Documenti sulle esplosioni telefoniche