Dopo aver buttato a terra Drake durante una battaglia hip-hop al vertice (e aver prodotto il successo estivo “Not Like Us”), Kendrick Lamar ha colto tutti di sorpresa pubblicando un nuovo album, GNX. Ma questo disco rientra nella sua strategia da supercattivo volta ad annientare Drake e tutti gli altri rapper del mondo?
Sì e no. Se GNX è molto più di un inno all'insulto, Kendrick Lamar assicura che contiene “da una a cinque canzoni, forse di più” nella tradizione di “Not like us”. È vero che l'album si riferisce alla sua battaglia contro Drake, e che contiene la sua antologia di insulti diretti e indiretti, oltre ad alcune dediche. Diamo uno sguardo più da vicino a tutto questo.
Insulti diretti
Lil Wayne
La canzone di apertura, Murales stravaganti, contiene quasi tutti gli insulti diretti dell'album. Primo obiettivo? Lil Wayne, a cui è rivolto il testo “Irony, I think my hard work delude Lil Wayne down”. Quando Kendrick Lamar è stato annunciato come headliner del Super Bowl del prossimo anno a New Orleans, Lil Wayne ha detto di sentirsi “male” per non essere stato scelto per il ruolo nella sua città natale, e questo è ciò a cui Kendrick Lamar si riferisce qui. In risposta, Lil Wayne ha twittato quella che sembrava allo stesso tempo una proposta di pace e una velata minaccia: “Amico, che ne dici?! Mi sto solo rilassando… Lascia dormire questo gigante.
J Cole
Il secondo attacco frontale prende di mira J Cole, che ha pubblicato online, poi rimosso, una canzone che attacca direttamente Kendrick Lamar: “7 Minute Drill”. “Fanculo le scuse”, risponde Lamar, rappando, “Voglio vedervi tutti impazziti / Non riconoscetemi, così forse possiamo dire che è giusto / Portatelo su Internet e io lo porterò lì.” In altre parole: smetti di aprirlo se hai intenzione di sbucciarti non appena inizia a scaldarsi.
Tutti gli altri rapper del mondo
Un divertente cenno viene fatto al titolo “TV Off”, dove una delle battute di Kendrick Lamar (“Ain't no other king in this rap thing, like siblings / Nothing but my children, one shot, they understandingin”) si riferisce al hit “Kick in the Door” di The Notorious BIG. Dato che quest’ultimo fungeva da insulto all’intera scena hip-hop dell’epoca, questo è un buon indizio su come Kendrick Lamar vede i suoi contemporanei: in “Wacced Out Murals”, dichiara altrove di trovarli “tutti nella media”. , con tanti anziani”.