Nello spettacolo Le Figaro di notteAnthony Delon ha parlato con emozione delle trasformazioni della società moderna. Tra critiche ai social network ed elogi degli anni '80, l'attore condivide la sua nostalgia per un'epoca in cui, secondo lui, c'erano ancora libertà e spontaneità.
Ospite di Le Figaro di notteAnthony Delon si è lasciato andare ad una malinconica riflessione sulle epoche passate. “Avrei avuto difficoltà ad avere 20 anni a quel tempo.», confida fin dall'inizio, prima di sviluppare un pensiero che unisce nostalgia e rifiuto dei codici attuali.
L'attore evoca con fervore gli anni '80, che descrive come un periodo di spensieratezza e libertà, mille miglia da ciò che percepisce nel mondo di oggi. “Levighiamo tutto, tagliamo i bordi grezzi. Non possiamo più dire né fare molto.» Una critica esplicita ai social network e all'onnipresente società della sorveglianza, che egli oppone a un'era in cui potremmo, secondo lui, vivere con più spontaneità: “Potevamo uscire, ubriacarci, divertirci e basta.“, ricorda. Questa libertà da lui amata appare oggi ostacolata, in particolare dai social network, che egli descrive come “occhio di Mosca» generalizzato. Con un tocco di ironia, sottolinea il paradosso di un mondo ultraconnesso, ma in definitiva repressivo, dove ogni gesto viene esaminato, amplificato e spesso giudicato.
“Anni gloriosi”
Anthony Delon, mentre abbozza un ritratto di “anni gloriosi» di cui si rammarica, tocca un'osservazione quasi universale: ogni generazione idealizza il proprio passato. Ma dietro le sue parole c'è un sospiro profondo, quello di un uomo attaccato a un'epoca più permissiva e meno rigida.
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