Ammette di aver incaricato uno scagnozzo nel caso di estorsione che l’ha portata dietro le sbarre. “La signora Benchrif riconosce di aver accettato la proposta di servizio di quest’uomo, dopo aver fatto ricorso invano ad amici e avvocati comuni”ha dichiarato mercoledì 27 novembre Me Jérémy Kalfon, avvocato dell’influencer Kenza Benchrif, alias Poupette Kenza, confermando così le informazioni del parigino.
“Se sapeva che quest’uomo avrebbe impressionato il suo ex agente e suo marito con la sua corporatura e l’effetto sorpresa, non ha mai convalidato le minacce dirette o indirette di violenza fisica”ha continuato.
Incinta del suo terzo figlio
Incriminato per tentata estorsione da parte di una banda organizzata e associazione criminale in un caso indagato a Rouen, l’influencer è stato posto in custodia cautelare a luglio prima di essere rilasciato il 31 ottobre, quindi posto sotto controllo giudiziario. La giovane, 24 anni, è incinta del terzo figlio.
“Lei ha detto: “Infatti ho accettato, mi è stato proposto di incaricare questo ragazzo per andare a risolvere il mio problema, ho accettato, ovviamente sapevo che sarebbe stata un po’ di pressione. […] Ma non è affatto quello che ho chiesto”.ha aggiunto Me Kalfon. Se critichiamo molto gli influencer, non dobbiamo dimenticare che, come i calciatori, sono oggetto di molto desiderio. Molte persone gravitano intorno a loro e fingono di avere soluzioni a tutti i loro problemi per ingraziarseli nella speranza di ottenere denaro.ha sostenuto l’avvocato.
Suo marito imprigionato
Il caso è nato dalla denuncia, il 23 febbraio 2024, di una coppia che “è oggetto di sorveglianza varia (fisica, installazione di mini-telecamera vicino alla propria abitazione e faro GPS posizionato sul proprio veicolo) ed è stato minacciato fisicamente a condizione di consegnare una somma di 200.000 euro”ha spiegato il pubblico ministero di Rouen lo scorso luglio.
Il compagno dell’influencer, Allan Liehrmann, residente a Dubai, è tornato in Francia lo scorso 23 settembre “per spiegarsi alla giustizia”. Arrestato all’aeroporto, venne a sua volta incriminato per gli stessi fatti e incarcerato.