“Proviamo un grande tradimento, una grande tristezza“. Colui che interpretava l’abate Pierre nel film “L’abbé Pierre, une vie de combats”, diretto da Fréderic Tellier, ha reagito per la prima volta alle molteplici accuse di violenza sessuale contro l’uomo di chiesa Interrogato da Pierre Lescure in “Beau geste”, trasmesso domenica 10 novembre su France 2, Benjamin Lavernhe non ha potuto che confidare la sua”.stupore“.
“Siamo devastati”
“Penso già alle vittime, le testimonianze sono 25 ed è terribile“, ha detto l’attore.”Cerco parole, ma è difficile trovarle. Paura, perché da qualche parte era un amico“, ha aggiunto, spiegando di aver “l’impressione di averlo conosciuto un po’«anche se non ha mai incontrato l’abate Pierre.»Come poteva comportarsi così male questo ragazzo che ha fatto così tante cose straordinarie? E oltre! La dualità dell’essere umano, l’ambivalenza, è sempre uno shock. E ovviamente con Frédéric Tellier e tutte le squadre siamo devastati“, ha continuato l’attore. Ha sottolineato anche Benjamin Lavernhe”il potere della segretezza“.”Dire a te stesso che ti è mancato e non l’hai visto, è la cosa più terribile. Ci vorrà del tempo per riprendersi“, ha concluso l’attore.
Fondatore di Emmaüs, l’abate Pierre, il cui vero nome è Henri Grouès, è oggetto dal luglio 2024 di una serie di testimonianze di donne sulle violenze sessuali commesse tra gli anni ’50 e gli anni 2000, e per alcune di esse che potrebbero stuprare o prendere di mira minori. Sulla scia di queste rivelazioni, che hanno suscitato un’onda d’urto, la Fondazione Abbé Pierre ha annunciato di aver “avviato” i passi per cambiare il suo nome e la chiusura definitiva del luogo della memoria dedicato all’Abbé Pierre a Esteville (Senna). -Marittimo).
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Il film «L’abate Pierre, una vita di combattimento» aveva raccolto poco più di 825.000 entrate tra novembre 2023 e febbraio 2024. Il 17 luglio, quando sono state rese pubbliche le prime accuse contro l’uomo di chiesa, Canal+ ha ritirato il lungometraggio dalla sua piattaforma . Il gruppo, come France Télévisions, ha espresso a “Parisien” la propria riluttanza a (ri)programmare il lungometraggio in futuro.