“Lascia mia figlia in pace”: Judith Godrèche denuncia le critiche all’outfit di Tess Barthélémy

“Lascia mia figlia in pace”: Judith Godrèche denuncia le critiche all’outfit di Tess Barthélémy
“Lascia mia figlia in pace”: Judith Godrèche denuncia le critiche all’outfit di Tess Barthélémy
-

Il 15 maggio Judith Godrèche è salita sui gradini del 77° Festival di Cannes per presentare il suo cortometraggio Anche io accanto alla figlia Tess Barthélemy, 19 anni. Sotto forma di performance artistica, questo film di 17 minuti contro la violenza sessuale osserva una folla in cui si muove una ballerina, la figlia dell’attrice 52enne e il suo ex compagno, l’attore e regista Maurice Barthélémy.

Da questa apparizione accanto alla madre, Tess Barthélemy è stata vittima di commenti sessisti e misogini sui social network che prendevano di mira l’abito scollato che indossava per salire le scale.

Vergogna per le troie

Quasi una settimana dopo, Judith Godrèche difese la figlia e denunciò la natura di queste critiche: “ Lascia in pace mia figlia, e tutte le ragazze, e tutte le donne, coperte o poco vestite, cis o trans. Smettetela di giudicare, incoraggiare, incitare, promuovere questa cultura dello stupro. Questa misoginia gira in tondo. Un giorno o l’altro non saremo altro che polvere di stelle. C’è ancora tempo per scambiare le smorfie con i sorrisi. La gentilezza non è un fallimento. »

Tess Barthélémy ha accompagnato la madre nella sua lotta per denunciare la violenza sessuale nel cinema, in particolare affiancando Judith Godrèche nella sua serie Icona del cinema francese trasmesso da Arte lo scorso dicembre. “ Sono qui per accompagnarla a volte, per giocare con le cose che fa, per dire questo messaggio più forte, ma non è mio “, ha detto all’AFP qualche giorno fa.

Il media femminista Fraîches ha denunciato lo “slut-shaming” di cui la giovane è stata vittima negli ultimi giorni. Una pratica quella consiste nello stigmatizzare, nel far sentire in colpa o nel squalificare qualsiasi donna il cui atteggiamento o aspetto fisico sia ritenuto “provocatorio”», spiega Fraîches, ricordando di sfuggita che « nessun outfit giustifica la violenza sessuale e di genere “.

-

NEXT Sandrine Kiberlain traumatizzata da un attacco subito a 17 anni