Catherine Frot in un territorio sconosciuto nell’universo velenoso di Alain Guiraudie

Catherine Frot in un territorio sconosciuto nell’universo velenoso di Alain Guiraudie
Catherine Frot in un territorio sconosciuto nell’universo velenoso di Alain Guiraudie
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Sull’importanza del passo laterale: Catherine Frot, uno dei volti più apprezzati del cinema francese, è protagonista di “Miséricorde” di Alain Guiraudie, un cineasta acuto e trasgressivo che dice di firmare il suo film “à la time il più contorto e il più mainstream”.

Paracadutata in questo thriller rurale che unisce ancora una volta sesso, morte e desiderio maschile, “non mi sono sentita una straniera”, assicura tuttavia l’attrice in un’intervista all’AFP.

Catherine Frot, 67 anni e due César per “Un air de famille” (1997) e “Marguerite” (2016), quasi 100 film al suo attivo, felice anche di interpretare il ruolo di una donna sfuggente, che viene a perderla marito ma il cui desiderio emerge.

DOMANDA: Qual è la tua prima reazione quando un regista così confidenziale e trasgressivo come Alain Guiraudie ti contatta?

RISPOSTA: “Conoscevo il suo mondo, allora mi sono detto: purché non devi stare nudo! Perché non avrei potuto… C’è chi può, chi sa farlo, io, Non lo so.”

Ho subito scoperto che c’era un’atmosfera. Ho trovato che avesse molto successo, l’aspetto thriller in un’atmosfera vuota, con persone un po’ vuote. È stato bellissimo.”

D: Interpreti anche tu Martine, un personaggio misterioso…

R: “C’è molto mistero nel film, tutto è un po’ segreto, c’è molto silenzio e non sappiamo cosa pensa la gente. Martine, non sappiamo cosa prova ma, ciononostante, gli dà profondità, immaginiamo le cose.

Ci siamo detti che avremmo esplorato un personaggio che è allo stesso tempo nel desiderio e che è una vedova nuova di zecca, nella morte. Si riferisce alla sua solitudine, al suo sgomento, al suo senso di inutilità nell’esistenza e quindi l’ho trovata divertente! E allo stesso tempo, è una storia tragica”.

D: Per te è un cambiamento radicale di tono?

R: “Non mi sentivo un estraneo, curiosamente. Il tono del film, l’atmosfera di Alain Guiraudie, mi sono estraneo. Ma faccio comunque parte di un movimento corale in cui Non sono il personaggio principale. (…). Nella professione di attore ci si annoia presto, si torna sempre per le stesse cose, è un lavoro divertente, anche quando si ha fortuna, come me. per lavorare regolarmente ho bisogno di sorprendermi per sorprendere il pubblico, ma so che ci sono cose a cui devo tornare lo stesso: la commedia da un lato, ma non solo, e il teatro.”

D: Continui a recitare tutte le sere, fino alla fine dell’anno, in “When the Child Appears”, al teatro di Parigi…

R: “Davvero mi sto divertendo tantissimo, è incredibile, ho un ruolo fantastico da interpretare! Lo scambio con il pubblico mi dà qualcosa su cui lavorare ed è davvero divertente, fantastico!”.

D: Molte attrici hanno difficoltà a ricevere ruoli dopo una certa età, non è vero?

R: “Per il momento sta reggendo lo shock! Forse col tempo si calmerà ma per il momento ci sono cose buone da fare. Essere presente in questo film non me lo aspettavo, Non pensavo che avrei visto questa porta aperta. Sono felice.

Non ho mai avuto la sensazione di rallentare così tanto. D’altro canto, fare scelte leggermente diverse. A volte divento difficile. Ricevo le cose con molta regolarità e certe cose le desidero meno di prima.”

D: Ti abbiamo vista spesso nei panni di una donna borghese e presuntuosa…

R: “Penso che provenga da mia nonna e dalle mie zie. C’è in me un lato un po’ borghese durante l’infanzia, che ci ha dato figure femminili sorprendenti e che mi piace interpretare, da cui penso che venga da.”

fbe/pel/abl

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