viaggio di un direttore d’orchestra di talento

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Immagine tratta dal documentario “Klaus Mäkelä, verso la fiamma”. PUBBLICO IDEALE

ARTE – DOMENICA 21 APRILE ORE 23:55 – DOCUMENTARIO

Ricordiamo di esserci imbattuti per caso, su YouTube, durante la pandemia di Covid-19, in un concerto strepitoso: un bel giovane chef, in doppiopetto (una rarità sulle passerelle e nel guardaroba maschile di oggi), diretto come raramente abbiamo visto sentito il Sinfonia no 7 “Leningrado”, di Dmitri Shostakovich.

Siamo rimasti letteralmente con il fiato sospeso chiedendoci: chi è questo musicista prodigioso e ancora poco conosciuto? Cercando un po’, abbiamo subito capito che con il giovane finlandese Klaus Mäkelä, classe 1996, ci trovavamo di fronte a un’eccezione: abbiamo conosciuto giovani chef talentuosi; giovani direttori dotati di tale maturità e profondità musicale, più raramente.

Questo è ciò che ha colpito anche il documentarista musicale Bruno Monsaingeon, che ne ha fatto, secondo le sue stesse parole, il suo nuovo “preferito artistico”. La pellicola Klaus Mäkelä, verso la fiamma (2023) ripercorre l’infanzia del direttore d’orchestra, il suo primo gusto per la direzione, le sue lezioni con Jorma Panula (il mentore della maggior parte dei direttori finlandesi praticanti), il suo amore a prima vista condiviso con le orchestre europee.

“Soddisfa tutte le aspettative”

Mäkelä è stato nominato direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica di Oslo nel 2018, poi, nel 2020, dell’Orchestra di Parigi. Nel 2022, la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam lo nomina “partner artistico”, in attesa che assuma l’incarico di direttore musicale nel 2027. Quasi tutte le orchestre che contano lo invitano, e possiamo ragionevolmente qualificare la sua folgorante carriera quando era ancora solo 28 anni.

Come sempre, Bruno Monsaingeon filma con adorante empatia, così che dagli scambi con il giovane chef non esce nulla di particolarmente saliente (in altre occasioni sentiamo parlare il documentarista). Qualche domanda più tecnica o più inquietante – posta a Mäkelä o ad osservatori informati – sarebbe stata gradita. Ma Monsaingeon non ama molto che le persone si intromettano tra la sua macchina fotografica e l’oggetto amato, come diceva Roland Barthes.

Mäkelä è ovviamente intelligente, vivace, entusiasta, amichevole e, come dice uno dei membri dell’Orchestre de Paris, “soddisfa tutte le aspettative” che ci si aspetta da un giovane chef moderno. Ma dai suoi commenti non esce molto di interessante (spesso come: “La musica è un viaggio che il pubblico deve intraprendere con noi…”). Come Claudio Abbado, Mäkelä sembra essere uno di coloro che si esprimono meglio con la musica che con le parole.

Frenesia di collaborazioni

I titoli di coda ricordano il viaggio fulmineo del giovane chef. Ma, dopo le riprese del documentario, un’altra orchestra – e non ultima: quella di Chicago – ha convinto Mäkelä a diventarne il prossimo direttore musicale dal 2027, vale a dire proprio nel momento in cui prenderà il timone dall’Amsterdam Orchestra del Concertgebouw…

“Verso la Fiamma” è il sottotitolo di questo ritratto di un viaggio alla velocità del suono. Vista la frenesia delle collaborazioni musicali (d’altronde sull’opera neanche una parola: Mäkelä avrà il tempo di farne qualcuna? Ne avrà voglia?), si potrebbe temere che questa geniale farfalla, che tutti si affrettano ad appuntare sulla carta di un contratto, per non bruciarsi le ali. Quello che non gli auguriamo.

Klaus Mäkelä, verso la fiamma, di Bruno Monsaingeon (Fr., 2023, 53 min). Su Arte.tv fino al 19 luglio.

Renaud Machart

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