Mentre Donald Trump non esclude l’annessione della Groenlandia con la forza e Elon Musk si intromette nella politica interna degli europei, questi ultimi si limitano a ricordare che gli Stati Uniti sono loro alleati. Ma Trump e la sua squadra non considerano l’Unione più un rivale?
La questione dell’espansione territoriale illustra una trasformazione qualitativa della posizione di Donald Trump sul funzionamento delle relazioni transatlantiche. Sin dalla seconda guerra mondiale si tratta di un’alleanza molto forte e integrata che, pur riconoscendo gli Stati Uniti come polo centrale, si basa sulla consultazione. Tuttavia, se oggi Trump vuole imporre a uno dei suoi principali alleati, la Danimarca, la conquista di un territorio, dobbiamo vederlo come un rito di iniziazione a un nuovo regime in cui l’alleanza è solo transazionale, unilaterale e fondamentalmente asimmetrica. La NATO, come ha osservato Olivier Schmitt, diventerebbe il Patto di Varsavia, con un unico Stato veramente sovrano e dei satelliti. Se la metropoli te lo chiede, devi cedere. Ciò pone una domanda difficile: possiamo acquistare armamenti da una potenza che può trovarsi in una posizione di rivalità così accentuata da rivendicare la sovranità su territori che non le appartengono? In definitiva, ci verrà chiesto se accettare o meno di essere esplicitamente posti in una situazione di vassallizzazione.