Le tese relazioni tra Francia e Algeria sono teatro di nuove scosse, tra cui spicca l’arresto di influencer algerini in Francia con l’accusa di diffondere messaggi di odio, oltre ad uno scontro diplomatico dovuto all’arresto dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal nella capitale algerina , che ha portato ad uno scambio di parole tra i due paesi.
L’ultima di queste crisi è stata l’annuncio del ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, l’altro ieri, venerdì, che il suo paese “non avrà altra scelta se non quella di rispondere se gli algerini continueranno ad inasprirsi contro la Francia”, in una chiara indicazione dell’intensità della tensione che incombe sulle relazioni tra i due paesi alla luce delle frequenti crisi.
Da parte sua, il ricercatore di scienze politiche Bilal Lamrawi ritiene che “l’Algeria è abituata alla diplomazia delle minacce, dei ricatti e delle dichiarazioni violente contro chiunque non sia d’accordo con l’approccio militare, ma le recenti dichiarazioni dei funzionari francesi riflettono il desiderio di scoraggiare questo metodo”.
Il ricercatore aggiunge: “Questa escalation algerina è avvenuta nel contesto del riconoscimento del Sahara marocchino da parte della Francia e del suo sostegno al piano di autonomia, e anche dopo l’arresto dello scrittore Boualem Sansal, noto per le sue posizioni di opposizione al regime militare algerino”.
Ha sottolineato che “il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato che l’arresto di Sansal danneggia la reputazione dell’Algeria, il che riflette la crescente visione negativa nei confronti del regime algerino, che fa affidamento sulla diplomazia conflittuale, che porterà solo all’isolamento internazionale e alla perdita di legittimità politica interna ed esternamente.”
Gli osservatori ritengono che il protrarsi di questa tensione possa portare ad una maggiore escalation nei rapporti tra i due Paesi, aprendo la porta a molte possibilità nel prossimo futuro.
