Gli allenatori del Barcellona, Hansi Flick (a sinistra) e del Real Madrid, Carlo Ancelotti, hanno posato sabato accanto al trofeo. Foto: EFE
Yeda, Arabia Saudita/EFE
Real Madrid e Barcellona si sfideranno domenica per vincere la Supercoppa spagnola con l’incentivo che, oltre ad essere il primo titolo dell’anno, metterà sul tavolo dello stadio King Abdullah una costellazione di stelle di entrambe le squadre con un pronostico incerto sull’esito a seconda di come entrambi raggiungeranno la finale.
Oltre al trofeo, la partita assegna un premio sotto forma di vittoria psicologica per l’influenza che il risultato può avere sul rendimento delle squadre per il resto della stagione nelle diverse competizioni.
La finale, che si giocherà a partire dalle 15:00 (ora della Bolivia), è ricca di stimoli, poiché è garantita la presenza dei massimi esponenti di entrambe le squadre, tra cui Dani Olmo, dopo che il Consiglio Superiore dello Sport (CSD) gli ha concesso la precauzione. misura per poter essere nuovamente registrato, come Pau Víctor.
Madrid in crescita
Per il Real Madrid, la partita arriva con un pieno di fiducia dopo aver iniziato l’anno da leader nella Liga e aver visto come i suoi galacticos sono in forma ottimale, sempre più integrati e con più successi, sommando alla squadra 26 gol nelle ultime otto partite. , con una media di più di tre gol.
In particolare Bellingham, con nove gol in dieci partite, e Mbappé, che Ancelotti certifica ha iniziato a essere il vero Kylian dopo un inizio di stagione incerto.
Anche Vinícius Júnior appare in sintonia, anche se di nuovo sotto pressione sul suo comportamento dopo l’espulsione di Valencia e le due partite di punizione che sconterà in campionato, così come quello successo con Pablo Maffeo nella semifinale contro il Maiorca.
Con Bellingham, Valverde e Tchouameni recuperati dai problemi con cui hanno chiuso la partita contro il Maiorca, ad Ancelotti resta solo il dubbio se affidare nuovamente la gestione della squadra al francese Camavinga o al croato Modric, guarito dal suo processo virale.
Nella sua grande sfida di conquistare sette titoli in stagione, il Real affronta il terzo passo dopo aver collezionato la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale, anche se ha il brutto ricordo dello 0-4 che la squadra culé gli ha regalato in campionato allo fine ottobre , dove le punte bianche sono cadute nella rete del fuorigioco diffusa da Flick.
Il Barcellona ha Olmo
L’allenatore tedesco, a sua volta, ha l’obiettivo prevalente di porre fine alla siccità del Barza per il titolo che risale al campionato 2023 e, per inciso, cercare la componente psicologica attribuita alla Supercoppa, su cui il Barça è d’accordo tirare su il morale per il resto della stagione.
Come Ancelotti, il Barcellona ha i suoi principali giocatori operativi, tra cui Olmo, che potrebbe essere la grande novità degli undici di centrocampo a scapito di Gavi, anche se Flick ha alimentato i dubbi elogiando la prestazione dell’autore del primo gol contro Atletico.
L’altra questione è se il polacco Szczesny tornerà a occupare la porta a scapito di Iñaki Peña, punito in semifinale per essere arrivato in ritardo ad una seduta di preparazione.
La quinta finale in Arabia
Per la gioia dei sauditi, questo pomeriggio sarà la terza finale consecutiva della Supercoppa che le due grandi giocano in Arabia Saudita nelle cinque edizioni organizzate dal torneo, per la quale pagano 40 milioni di euro alla Real Federazione Spagnola di Calcio.
L’avveniristico stadio del Re Abdullah spera di vedere quasi completa la sua capienza di 62.000 spettatori, con i tifosi distribuiti, anche se, secondo quanto visto in semifinale, con una certa maggioranza a favore dei madridisti.
In caso di parità al termine dei 90 minuti, il titolo verrà deciso ai rigori, in quanto viene applicata la nuova regola del torneo secondo cui non sono previsti tempi supplementari per non sovraccaricare di minuti i giocatori.
Se il Real vincesse, eguaglierebbe i culés con quattordici titoli nel record della competizione e aumenterebbe la sua statistica di finali vinte nelle ultime tre stagioni, in cui ne ha giocate undici e ne ha persa solo una, precisamente la Supercoppa di due anni fa.