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Il “Pierrot” restaurato di Watteau: un mistero svelato al Louvre

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Si chiamava “il Gilles”. Oggi è intestato a Pierrot cosa risponde questo personaggio lunare con le braccia penzolanti, fluttuante nel suo abito di raso bianco inadatto. Lo sguardo perso e un po’ tristecon le scarpe ornate da due grandi nastri rosa rivelati dai pantaloni troppo corti, il giovane, dritto come un’asta, resta immobile, quasi pietrificato, fuori passo rispetto ai personaggi in costumi festosi che si muovono dietro di lui…

Figlio strano e magnetico potere di attrazione, Pierrot lo deve alla sua natura impenetrabile e paradossale: pur essendo molto fisicamente presente in che formato fantastico (1,80 mx 1,40) di Antoine Watteau (1684–1721) che riempie con la sua immacolata silhouette a grandezza naturale, questo personaggio apatico è totalmente assente, tra le nuvole… Un’originalità che gli è valsa il posto tra I perle del museo del Louvre.

Pierrot si è rinnovato un po’

Ma il quadro era cambiato nel corso degli anni ricoperta da un velo giallastroe che ha interferito con la sua lettura. Da giugno 2022 a settembre 2024 è stato affidato al Centro di Ricerca e Restauro dei Musei di Francia (C2RMF) per un restyling consistente in rimozione di vernice ingiallita e riverniciatura. Di ritorno al Louvre, la sua freschezza delizia gli occhi: i suoi vestiti hanno ritrovato il suo candore perlaceo e il cielo è di un azzurro brillante, mentre il suo naso e le sue guance diventano un bel rosa!

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