In Parlamento la situazione è cambiata. L’avvicinarsi delle elezioni ha fatto sì che non si possa più distinguere il discorso dei parlamentari della maggioranza da quello degli eletti dell’opposizione.
Entrambi gli schieramenti sono ora contrari al governo, osserva Mattina questo lunedì 20 gennaio.
Anche se le posizioni di ciascun partito sembrano confuse, viste dal punto di vista della mappa politica del Parlamento, in realtà ciò è del tutto naturale, dato che i parlamentari rappresentano, dopo tutto, il loro collegio elettorale e quindi i loro elettori, indipendentemente dalla loro posizione all’interno del partito. Camera, scrive il quotidiano.
Resta il fatto che questa situazione si è aggravata negli ultimi tempi e i ministri vengono spesso, per così dire, rimproverati senza mezzi termini, sia nei confronti degli eletti della maggioranza che dovrebbero sostenere il governo, sia di quelli dell’opposizione, spiega Mattina.
Questa situazione si ripete molto spesso nelle commissioni, e i ministri si trovano talvolta ad affrontare domande quasi provocatorie.
Gli eletti si comportano così, secondo il quotidiano, “con l’obiettivo di scuotere i ministri e incoraggiarli ad apportare cambiamenti nei loro dipartimenti, che a volte dipendono solo da una semplice decisione di sostituire il capo di un servizio amministrativo che blocca il buon funzionamento del servizio e quindi l’investimento, rifiutando di concedere autorizzare o ritardare un progetto di sviluppo».
I ministri, stimano quotidianamente, non si oppongono, a patto che i parlamentari forniscano prove a sostegno delle loro accuse.
Il messaggio è rivolto sia agli eletti dell’opposizione che a quelli della maggioranza.
Detto questo, il quotidiano non generalizza questi fatti: “Ci sono parlamentari, soprattutto della maggioranza, che non esitano a mettere in risalto il lavoro dei ministri, accogliendo allo stesso tempo con favore gli sforzi del governo», scriviamo.
Versare MattinaInoltre, i ministri non fanno molto per migliorare i loro rapporti con gli eletti, perché i membri del governo respingono così ogni richiesta dei parlamentari di incontrarli e chiudono letteralmente la porta del loro ufficio. in faccia.
A loro difesa sostengono che “i parlamentari molto spesso desiderano incontrarli in privato, per presentare richieste personali, richieste di autorizzazione o la possibilità di beneficiare di determinati privilegi“, al quale gli eletti oppongono le loro consuete lamentele: “i ministri si rifiutano di riceverli, anche se cercano solo di difendere gli interessi dei loro elettori, perché questi ultimi, alla fine del loro mandato, li chiederanno conto e chiederanno azioni concrete», precisa il quotidiano.
Tutto questo, considera Mattinarischia di incidere sull’azione del governo, ed è quindi chiaro che tutti si stanno comportando come se si trattasse di una campagna elettorale prematura, e “questo non per dispiacere ai leader dei partiti di maggioranza che si trovano così di fronte al fuoco amico».
Ciò, tanto più che reazioni del genere arrivano anche da alcuni capigruppo della maggioranza della Prima Camera”,che non mancherà di nuocere alla solidità e alla coesione della coalizione di governo», Stima il quotidiano.
Par Amyne Asmlal
19/01/2025 alle 20:15