I fatti non sono realmente in discussione. Ma è tutto nei dettagli che contrastano le due versioni e soprattutto su una linea bianca invalicabile, ma che, nell’arco di una cinquantina di metri, si trasforma in una linea discontinua di cinque linee.
Una strada pericolosa in uno stato catastrofico
“Uscendo da Virton, la N87, a quattro corsie, si restringe in due corsie, con un limite di velocità che scende da 120 a 90 km/h, mi spiega Louette. Chi lo usa regolarmente sa quanto sia pericoloso e si trovi in uno stato catastrofico”.
È in questo luogo che l’autista del furgone, rendendosi conto di aver mancato l’uscita per andare a Meix-devant-Virton, decide di fare dietrofront. “È stata attenta ad assicurarsi di poter procedere con la manovra controllando che non ci fosse nessuno su quel lungo rettilineo, mi nota Carpentier. Si è spostata a destra per effettuare il cambio di direzione velocemente e d’un colpo, lo ha fatto attraversando la carreggiata dove la linea centrale è discontinua e poi iniziando a riprendere velocità nella giusta direzione. È stato in questo momento che è stata colpita”.
Me Louette ritiene da parte sua che il suo cliente sia stato sorpreso da un ostacolo imprevedibile, che abbia voluto sorpassare il veicolo che lo precedeva a sinistra e che non abbia potuto evitarlo: “Effettuare una manovra di inversione a U in questo punto è molto pericoloso, ma anche vietato. Queste poche linee in mezzo ad una linea bianca lunga chilometri non sono un’autorizzazione al sorpasso o all’inversione di marcia, servono solo a permettere ai contadini che escono dai loro campi di prendere con cautela la direzione di Virton.“
Il pubblico ministero, rappresentato dal procuratore distrettuale Yannick Rosart, si è chiaramente schierato con le argomentazioni di Me Carpentier: “La difesa di Me Louette non si adatta agli elementi del caso. Il suo cliente non ha controllato la velocità e si è imbattuto in un ostacolo prevedibile. Chiedo alla Corte di confermare la prima sentenza”.