Flavien Beauvais, in particolare, ha lasciato il suo lavoro alla velocità della luce, martedì 14 gennaio sera, per catturare uno scatto magnifico alle 18:19 precise. Un sorgere della luna proprio sopra il campanile del municipio di Angoulême.
“Mi sono stabilito a La Couronne, a 5 chilometri dal municipio di Angoulême, con la mia Canon R7 dotata di un teleobiettivo Sigma 150-600 mm. È come avere un piccolo telescopio, quindi devi pianificare attentamente in termini di posizionamento e orientamento. Questo viene fatto in anticipo con un’applicazione che ti permette di sapere dove sorgerà esattamente la luna. Dopodiché non resta che divertirsi su Google Maps e Géoportail per trovare il luogo ideale alla giusta altitudine.
Il giovane astrofotografo pubblica una foto alla settimana sul suo account Instagram, seguito da 60.400 follower. Cattura il sorgere della luna, l’aurora boreale, la Via Lattea e le costellazioni.
In prima fila c’era anche il fotografo Ruellois Pascal Dulac per non perdersi nulla dello spettacolo del cielo. E offrici una versione moderna di We Walked on the Moon. Non quello del 20 luglio 1969, giorno in cui gli astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin misero piede sul satellite naturale della Terra. Né quella del disegnatore Hergé che, nel novembre del 1954, immaginava (già) Tintin e il Capitano Haddock alla conquista della stella.
Pascal Dulac ha suggerito una versione più moderna dell’evento catturando, questo lunedì 13 gennaio, l’immagine sorprendente delle bandiere in cima al municipio di Angoulême che sventolano e sembrano piantate nella parte meridionale della Luna.
“Il sorgere della luna piena era l’ideale, il cielo limpido e il sole ancora presente per riscaldare il municipio”, spiega Pascal Dulac. “Dal campo da golf, la Luna sorgeva dietro il campanile prima di passare sopra la torre di Lusignano.”
“Illusione lunare”
Perché la Luna o meglio le Lune fotografate da Flavien Bauvais e Pascal Dulac appaiono così imponenti? Questo è l’effetto ottico noto come illusione lunare, spesso potenziato dall’uso di un teleobiettivo. Quando la Luna è vicina all’orizzonte, il nostro cervello la percepisce più grande rispetto agli oggetti terrestri (come gli edifici o un campanile), anche se le sue dimensioni reali nel cielo non sono cambiate.
C’è anche un effetto di compressione: il teleobiettivo o il potente zoom comprime la prospettiva, avvicinando visivamente gli oggetti distanti (la Luna) a quelli in primo piano (il campanile), dando l’impressione che la Luna sia gigantesca rispetto all’ambiente.
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