(CercleFinance.com) – Dopo un balzo del 2,2% ieri, la Borsa di Parigi ha guadagnato +0,8% e ha guadagnato così il +3% in 2 sedute, una delle sequenze rialziste più belle da metà settembre (il punteggio annuale ha raggiunto il +1,7%, ciò è del tutto inaspettato data la situazione economica e le incertezze politiche).
Il CAC40 cancella la resistenza di 7.480 per poi avvicinarsi e superare i 7.500 punti, sostenuto in particolare da URW (+3,3%) poi dall’inevitabile Schneider (+2,5%).
Nessun impulso arriva da Wall Street che chiude questo 7 gennaio (giorno della commemorazione in onore di Jimmy Carter, morto a 100 anni), tutto sembra essere avvenuto con la pubblicazione di un ‘buon’ tasso di inflazione annuale nell’Eurozona: si stima – come previsto – al 2,4% a dicembre 2024, rispetto al 2,2% di novembre secondo una rapida stima pubblicata da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea.
Considerando le principali componenti dell’inflazione dell’Eurozona, si prevede che i servizi registreranno il tasso annuo più elevato a dicembre (4,0%, rispetto al 3,9% di novembre), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (2,7%, stabili rispetto a novembre), industria i beni al netto dell’energia (0,5%, contro 0,6% di novembre) e l’energia (0,1%, contro -2,0% di novembre).
Inoltre, nel novembre 2024, il tasso di disoccupazione destagionalizzato nell’Eurozona era pari al 6,3%, stabile rispetto al tasso registrato nell’ottobre 2024 e in calo rispetto al tasso del 6,5% registrato nel novembre 2023.
Il tasso di disoccupazione dell’UE era al 5,9% nel novembre 2024, anch’esso stabile rispetto al tasso registrato nell’ottobre 2024 e in calo rispetto al tasso del 6,1% registrato nel novembre 2023.
Al di là dell’Atlantico, anche se Wall Street resterà chiusa, gli investitori hanno preso atto del deficit commerciale degli Stati Uniti: è salito a 78,2 miliardi di dollari a novembre, rispetto a quello di 73,6 miliardi del mese precedente (leggermente rivisto rispetto a una stima iniziale di 73,8 miliardi di dollari), secondo il Dipartimento del Commercio.
Questo aumento del deficit del 6,2% da un mese all’altro è il risultato di un aumento del 3,4% delle importazioni americane di beni e servizi, a 351,6 miliardi di dollari, superando quindi un aumento del 2,7% delle esportazioni, a 273,4 miliardi.
Alle 16 verrà pubblicato un altro dato molto seguito negli Stati Uniti: si tratta dell’indicatore dei servizi ISM di dicembre.
Ciò dovrebbe dimostrare che l’attività continua ad espandersi nel settore terziario negli USA, compensando in gran parte la debolezza dell’attività nell’industria.
Segno della cautela degli investitori, Wall Street lunedì è finita nel caos, con l’euforia che circonda i titoli tecnologici che non è riuscita a compensare la debolezza dei titoli legati ai consumi.
“Siamo arrivati al punto in cui forse dovremmo ridurre la nostra esposizione ai settori più ciclici, le cui dinamiche di mercato azionario hanno ampiamente superato la qualità dei loro fondamentali”, avvertono la Danske Bank.
Con il ritorno della propensione al rischio e il sollievo sulle questioni commerciali, l’euro riacquista slancio (+0,3%) contro il biglietto verde, a $ 1,042/E.
Sul mercato obbligazionario, dopo l’ottima seduta del giorno prima, i nostri OAT ritardano e segnano +1Pt a 3,273%, i Bund si rilassano leggermente (-0,5Pt) a 2,445%, i Gilts britannici continuano a sprofondare nella crisi : niente va bene con un ’10 anni’ che supera il 4.700%, il punteggio peggiore da 25 anni (appunto dal 1998).
Sui mercati petroliferi il prezzo del Brent è sceso dello 0,25%, a 76 dollari al barile.
Nelle notizie aziendali francesi, Spie annuncia la nomina di Evert Lemmen alla carica di amministratore delegato di Spie Nederland e, come tale, membro del comitato esecutivo del gruppo, a partire dal 1° febbraio 2025, succedendo in queste funzioni a Lieve Declercq.
EDF annuncia il successo della sua emissione obbligazionaria senior multi-tranche per un importo nominale di 1,9 miliardi di dollari, un’operazione che le consente di finanziare la sua strategia e il suo obiettivo di contribuire al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050.