La Galerie de l’Instant festeggia il suo 20° anniversario

La Galerie de l’Instant festeggia il suo 20° anniversario
La Galerie de l’Instant festeggia il suo 20° anniversario
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Non siamo seri quando abbiamo vent’anniquesto il titolo della mostra that Giulia Gragnon presente nella sua Galleria per celebrare il suo 20° anniversario.
Ha scritto questo testo molto carino in questa occasione!

Alla fine di ottobre del 2004 è iniziata per me un’avventura il cui esito allora mi era completamente sconosciuto… Dopo aver trovato in sogno il nome della Galleria, ho dovuto, a causa della mancanza di un artista, iniziare la mia prima mostra con la mia collezione personale. Essendo in ritardo con il lavoro, mi sono ritrovato con un mese vuoto davanti e ho deciso di cogliere l’occasione per visitare gli archivi di mio padre, François Gragnon, fotografo di Paris Match. Discreto nella sua vita professionale, lo conoscevo solo dalle foto di mia madre di una ballerina, dal suo ritratto del generale de Gaulle e dalla riverenza di Marlène Dietrich. Il reparto fotografico e l’archivio di Match sono stati così generosi da accogliermi e permettermi di frugare tra negativi, provini e altri ekta. Mi è sembrato subito che le immagini di mio padre fossero più che simpatiche e che fosse necessario iniziare con lui la vita della Galleria. E che orgoglio aprire la Galleria al suo fianco, per condividere con i primi clienti le emozioni suscitate dalle sue immagini. Come possiamo immaginare, aprendo questo spazio, di assistere alle lacrime dei visitatori, commossi da questi ricordi passati? Poi, mentre lavoravo in laboratorio, che è già un grande piacere, ho incontrato Christophe d’Yvoire, i cui sublimi alberi/sculture seguivano le foto di mio padre. Inaugurare una serie di incontri impensabili grazie ai miei amici, tiratori, operatori ombra, senza i quali non siamo nulla, e che attraverso la loro sensibilità e gentilezza mi hanno incoraggiato così tanto e mi hanno aperto la mente! Dobbiamo ovviamente ringraziare i fotografi. Penso subito al mio amico Lucien Clergue, il primo grande artista a contattarmi affidandomi le sue stampe, la sua fiducia in me in quel momento fu decisiva. Penso anche a Paolo Pellegrin, che ho conosciuto durante la mia prima visita al festival Visa pour l’Image di Perpignan, nel 2008, e che quasi subito, in mezzo alla strada, ha accettato di partecipare alla mia mostra sul fotogiornalismo, che Non sapevo ancora niente. Grazie a lui ho conosciuto tanti artisti: Graciela Iturbide, René Groebli, Ferdinando Scianna e Stanley Greene la cui dolcezza era pari solo alla potenza delle sue immagini. Sono riuscito anche a realizzare certi sogni. Esporre negli Stati Uniti, viaggiare, scoprire fantastici fondi d’archivio… penso in particolare a Giancarlo Botti il ​​cui ritratto nudo di Romy Schneider mi segue da quando avevo 15 anni e che mi ha permesso di trasformare una pagina strappata di giornale in una stampa sublime grazie ai numerosi incontri realizzati quell’anno nel 2007 nella sua agenzia Gamma Rapho. Penso anche a Sophie Le Tellier, la figlia di Philippe Le Tellier. Un giorno è arrivata con le sue slide di Romy Schneider e da allora mi ha seguito; a Laurence, la moglie di Georges Pierre che, dopo un solo pranzo ad Arles, mi ha affidato la chiave degli incredibili archivi di suo marito, una fiducia quasi folle e meravigliosa! Penso ai cinque piani a piedi per raggiungere la casa di Raymond Cauchetier dove sua moglie Kaoru mi aspettava sulla porta con una bottiglia d’acqua, un ricordo indimenticabile. A volte ci sono notti di ansia, quando faccio tardi, quando le stampe restano bloccate alla dogana il giorno prima dell’inaugurazione, quando un fotografo o un artista è arrabbiato, o il giorno prima di una mostra. Tutti questi momenti difficili non sono nulla in confronto all’amicizia e a tanti incontri. Ripenso alle risatine con Filippo Roversi, nel suo laboratorio nel 14° arrondissement, alle deliziose visite di suo padre, sempre curioso, e ai nostri litigi quando dubitava delle mie capacità di tiratore! Come potevo immaginare 20 anni fa che avrei avuto la gioia di incontrare Ellen Von Unwerth i cui ritratti di donne sono sempre stati fonte di ispirazione, o Bert Stern e la famiglia di Sam Shaw che sono per il fan assoluto di Marilyn che sono, un assoluto fantasia! O il mio adorato Bruce Weber, uno dei miei fotografi preferiti che è stato così gentile da offrirmi la sua amicizia. È una delle persone più eleganti che abbia mai incontrato. Proprio come Dominique Tarlé, che è diventato membro della mia famiglia. Il pozzo senza fondo delle nostre avventure è inimmaginabile, tra i fan, gli Stones e tutto ciò che abbiamo condiviso. Ricordo che gli saltavo addosso per strada, e lui mi ammetteva che odiava “quegli stronzi galleristi”, e durante la sua prima visita a Rue de Poitou, che amava il mio “bordello”, impensabile e geniale! Penso ancora ai libri che abbiamo curato. Ai miei errori, ai saggi consigli di chi mi è vicino, alla gioia della selezione, al lavoro di squadra, soprattutto con le mie complici, le ragazze del Poisson Rouge, che mi hanno sopportato e mi sostengono tanto da così tanto tempo. A Fred che realizza i nostri bellissimi poster, tanto amati dal pubblico. Vedo le gallerie effimere, i viaggi, Noirmoutier, St Jean de Luz, Bordeaux, Aix-en-Provence, Arles, Nizza… Le risate sui camion esausti sotto la pioggia, o gli scontri pericolosi alle 7 del mattino! Ai mitici pranzi del sabato con la banda dei pullman della Galleria, in questo quartiere pazzo, e alle serate inaugurali dove la tavolata dei “piccoli della Galleria” diventa più grande di quella degli artisti. Per fortuna ho ancora qualche sogno da realizzare, ma già non avrei mai osato immaginare tutto ciò che ho vissuto grazie alla fotografia, a questo sincero amore per le immagini e a questa passione che condividiamo, INSIEME.

Giulia Gragnon

Non siamo seri quando abbiamo vent’anni
Dal 5 novembre 2024 al 12 gennaio 2025
Galleria del momento
46, rue Poitou
75003 Parigi
www.lagaleriedelinstant.com

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