RITRATTO. Piet Snoeren, artista in eterna ricerca a Carennac

RITRATTO. Piet Snoeren, artista in eterna ricerca a Carennac
RITRATTO. Piet Snoeren, artista in eterna ricerca a Carennac
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l’essenziale
È nel suo laboratorio, al piano terra della sua casa, che Piet Snoeren dà libero sfogo ai suoi desideri creativi. Passa senza soluzione di continuità dalla pittura a olio alla scultura o al disegno in bianco e nero. Incontra questo artista.

Nato a Breda (Paesi Bassi), ma residente a Lunan dal 1992, Piet Snoeren esporrà le sue opere dall’11 al 23 giugno, nell’ex priorato di Carennac.
Colore, vita, natura illuminano i suoi dipinti, che percorrono un percorso tra astratto ed espressionismo. Il suo pennello segue i suoi sentimenti alla maniera del poeta che descrive non ciò che vede, ma ciò che sente. I suoi dipinti sono solo energia, ma soprattutto emozioni.

Era il 19 giugno 1938 che Piet Snoeren nasceva a Breda, nel sud dei Paesi Bassi, ultimo di una famiglia di 12 figli. “Come tutti i miei fratelli ero destinato a fare l’operaio. Così mi sono recato velocemente alla fabbrica locale che produceva caldaie per centrali elettriche, pompe idrauliche, motori a vapore, macchine per l’imballaggio e ascensori. Dopo 8 anni di questo lavoro, ho capito che se avessi continuato, sarei morto. Per fortuna la sera e il sabato prendevo lezioni di disegno meccanico e teoria”, racconta.

Disegno a matita, china, incisione…

Mentre lavorava, sostenne i concorsi e fece domanda per un posto di insegnante in un istituto tecnico dove insegnò meccanica e disegno. Ritorna ai corsi serali per sviluppare il suo lato artistico e puntare ad un’aggregazione in Storia dell’Arte. Ha insegnato per 24 anni.
“Con i miei due diplomi sono stata insegnante in un istituto tecnico dove ho lavorato in due ambiti, il disegno tecnico e quello artistico”, continua l’artista. Ma a causa di problemi di salute ho dovuto lasciare il lavoro e ho colto l’occasione per dedicarmi alla pittura. Questo mi ha permesso di creare un universo, forse un rifugio, in cui rifugiarmi dalle varie incomprensioni della vita. Nato in una famiglia molto cattolica, addirittura fondamentalista, dove l’unico libro in casa era il messale, ho sempre cercato di uscire da questa camicia di forza, perché non ho bisogno di farmi imporre, preferisco cercarmela da sola , pur non essendo sicuro di nulla.

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Allo stesso tempo, cercò di stabilirsi in Francia e viaggiò principalmente attraverso il sud del paese. Fu nel 1992 che scoprì il suo rifugio, nella città di Lunan. Una casa immersa nella natura, circondata da prati e boschi.
Piet Snoeren dice: “Qui siamo stati accolti molto calorosamente da tutti gli abitanti, il che non ha fatto altro che confermare le mie idee. Siamo fatti per convivere bene in Europa, inoltre mi sento più europeo che olandese o francese. Ma sono felice qui. In primavera, come la natura, sento una sorta di forza interiore, un’ebbrezza primaverile, che mi spinge ad esprimere le mie emozioni. La pittura dà senso alla mia vita, è una necessità”.

Di tanto in tanto Piet Snoeren lascia andare i pennelli e crea bronzi altrettanto espressivi. Si dedica anche al disegno a matita, alla china e all’incisione. È aperto a tutte le discipline. “Le mie emozioni hanno bisogno di uscire allo scoperto”, ha detto con forza, “tenerle per sé non è mai una buona idea. Ne ho bisogno per essere felice e per combattere l’eccessiva crudeltà della vita”.

Lo avremo capito, l’artista non dipinge, vive! E la rete si nutre delle forze vive che la popolano. I dipinti di Piet Snoeren non possono essere spiegati, devono essere goduti.

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