La Rochelle: Richard Dumas: In tre pause

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Sono nientemeno che tre luoghi culturali nella città delle tre torri, La Rochelle, che si uniscono per ricevere le numerose immagini dal fotografo: il Carré Amelot, Sirenal’attuale sala da musica della città e il FEMAfestival cinematografico internazionale.

Dal 1991, Riccardo Dumas lavora prevalentemente per quotidiani e riviste, anche se non è possibile qualificarlo come fotoreporter. Che si tratti del mondo del cinema – per i volti, precisa – o della musica, sua prima passione, le sue composizioni, prevalentemente squadrate e in bianco e nero, sembrano infatti distaccate dall’attualità affamata di immagini illustrative e prodotte in fretta, utilizzate gran parte del tempo come semplici accompagnamenti a un articolo. Questo ammiratore di Helmut Newton ci dice “Spesso i fotografi parlano del loro lavoro sotto forma di serie, Preferisco la parola seguiti » lui che ha immortalato, quasi letteralmente, Alain Bashung nel Bois de Boulogne, poiché il cantante somigliava alla sua statua di cera.

I ritratti di un David Lynch o di una Patti Smith non vengono mostrati solo come regista o cantante in promozione, ma come persone. Inoltre, se questi seguiti spesso ci mostrano personaggi famosi, la distanza dovuta alla celebrità che solitamente si instaura in questi casi scompare. Come se la modella capisse l’intenzione del fotografo e quindi si avvicinasse. Neanche pose, ma un rispetto reciproco che incoraggia la fiducia. Osservando il suo Godard con il sigaro, non vediamo tanto un cineasta quanto piuttosto un uomo che cerca di scomparire dietro lo schermo del suo fumo, nei suoi chiaroscuri e nella sua fragile presenza.

Come molti altri fotografi che lavorano su pellicola, la sua pratica sembra essere messa in discussione ad ogni nuova sessione; per Dumas il dubbio rimane sempre presente e, quanto al risultato, preferisce scoprire ciò che ha ottenuto piuttosto che confermare ciò che ha cercato di fare.

Quello che dobbiamo capire è che questi ritratti, che dovrebbero servire, in fondo, come comunicazione ai servizi stampa o come promozione di un artista o di un film, possono benissimo avere una vita propria al di fuori di questo circuito, e ritrovarsi sui muri di gallerie o festival. Ciò è senza dubbio dovuto alle esigenze dell’autore-fotografo riguardo alla qualità della luce, spesso quella diurna, che cerca di catturare con le tecniche fotografiche classiche. Sa anche lasciare spazio quando serve a creare un’ambientazione per il suo soggetto, o a tenerlo più vicino, per catturare un attimo sospeso.

Jean-Jacques Ader

IN TRE PAUSE, Mostre di Richard Dumas a La Rochelle, al Carré Amelot “Suite (extracts)”, dal 30 aprile al 28 giugno 2024, incontro con l’artista il 30 aprile alle 19:30; alla Sirène, “Ritratti Rock” della scena musicale attuale, dal 3 maggio al 18 luglio, appuntamento il 3 maggio alle 19; e durante il 52e FEMA, Festival Internazionale del Cinema “Ciné Portraits”, alla Torre della Lanterna dal 28 giugno al 18 luglio. Informazione:
https://www.carre-amelot.net/saison-2023-2024/expositions/richard-dumas
https://la-sirene.fr/
https://festival-larochelle.org/

Allo stesso tempo, La Galerie Éphémère presenterà l’opera audiovisiva di Richard Dumas e Amaury Voslion dal 28 giugno al 7 luglio (14:00-18:00).

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