Cher Alborz Teymoorzadeh | Notizie su PaperJam

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Cher Alborz Teymoorzadeh,

Ti ho conosciuto come uno studente brillante nei miei corsi all’Università del Lussemburgo e ho seguito i tuoi primi passi come artista-fotografo: hai talento e hai l’energia necessaria per farlo fiorire, è uno dei doni più grandi del nostro mondo potrebbe sperare.

Ho appreso dai media che non ti è permesso restare in questo Paese dove hai cominciato a far germogliare bellissimi semi, perché le tue “creazioni artistiche non apportano un reale valore aggiunto in termini di interessi economici per il Lussemburgo, non servono realmente interessi del Paese e non può essere considerata come integrazione nel contesto economico nazionale o locale” (citato da wort.lu e Lëtzebuerger Land).

Penso che, anche al di là della sua inanità e disumanità, una simile affermazione sia semplicemente inammissibile! I suoi autori dovrebbero già definire qual è il valore aggiunto economico di una creazione artistica e fornire esempi. E da parte mia, constato che senza il bilancio del Ministero della Cultura che permette loro di vivere (a volte a malapena di sopravvivere), non ci sarebbero praticamente artisti nel nostro paese!

Sono convinto che metterai a frutto il tuo lavoro altrove, e questo mi consola. So anche che la storia (dell’arte) è piena di esempi di artisti rifiutati che hanno poi fatto arrossire di vergogna i loro detrattori, e in Lussemburgo non siamo nuovi in ​​questo campo: per quanto tempo Joseph Kutter ha dovuto sopportare il sarcasmo della destra? pensare alla gente del suo tempo prima di essere considerato il più grande, e Théo Kerg dimenticato, anche se è più presente nei libri d’arte europei quante glorie locali? E Michel Majerus? Bert Theis? Anche la Famiglia dell’Uomo rimase sepolta per decenni prima di essere adeguatamente esposta a Clervaux.

Prendilo come una garanzia di qualità, non ti vogliamo qui, quindi farai molta strada, è un po’ come con i nazisti e la loro arte degenerata: tutti gli artisti da loro condannati sono rimasti nella storia.

Ti auguro tanta felicità e successo, e chi lo sa? Un giorno forse le tue opere ti verranno portate via e tornerai coperto di onori.

Buono a te,

Enrico Lunghi

Il tuo professore di Storia dell’arte contemporanea all’Università del Lussemburgo

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