I gruppi Nippon Steel e US Steel hanno annunciato domenica 12 gennaio di aver ottenuto da Washington una proroga fino a giugno per abbandonare formalmente il loro piano di acquisto del produttore di acciaio americano da parte del suo concorrente giapponese. In una dichiarazione congiunta, i due gruppi, il cui riavvicinamento è stato vietato dall’amministrazione del presidente americano Joe Biden, hanno indicato che il termine ultimo per l’abbandono “totale e definitivo” il progetto era stato rinviato dal 2 febbraio al 18 giugno. Lo hanno affermato Nippon Steel e US Steel “soddisfatto” di questa tregua e hanno sottolineato che continuano a volere “per completare l’operazione, che offre le migliori garanzie per il futuro dell’industria siderurgica americana e di tutti gli azionisti”.
Pochi giorni prima della sua partenza dalla Casa Bianca, Joe Biden ha bloccato il 3 gennaio questa vendita del valore di 14,9 miliardi di dollari, adducendo ragioni di “sicurezza nazionale”. Nippon Steel e US Steel hanno presentato ricorso legale contro la decisione, trovandola “illegale”.
Questo veto ha raffreddato le relazioni tra gli alleati giapponesi e americani, con il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba che ha invitato Washington a “spiegare chiaramente” che lo giustifica. Domenica il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ne ha sottolineato l’importanza “gestisci questo file” per non indebolire “l’alleanza tra Giappone e Stati Uniti”. Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la sua ostilità a questa acquisizione, inizialmente annunciata nel dicembre 2023.
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