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Sull’orlo della bancarotta | Guzzo gestisce le sue sale senza codice fiscale, secondo i suoi creditori

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Il gruppo Guzzo gestisce i suoi cinema senza codice fiscale da mercoledì, dicono i suoi principali creditori, in un ricorso presentato venerdì alla Corte Superiore per ottenerne la liquidazione.


Pubblicato alle 5:00

Oltre ai 60 milioni di dollari che il gruppo deve alla CIBC e ai suoi finanziatori privati, Guzzo ha un debito di quasi 8,5 milioni di dollari con le autorità fiscali, afferma la loro richiesta alla corte.

Secondo quanto riportato, il gruppo non avrebbe versato più di 2,6 milioni di dollari in ritenute fiscali, denaro detratto dagli stipendi dei dipendenti per pagare le tasse. La stampa fine ottobre. Secondo la richiesta, la Guzzo avrebbe tenuto nelle sue casse anche oltre 1,5 milioni di tasse riscosse dai suoi clienti.

Mercoledì, il Quebec avrebbe perso la pazienza e avrebbe adottato misure estreme revocando i “numeri fiscali” che gli permettevano di incassare la quota statale dei biglietti del cinema e dei popcorn. “Ciò significa che questi enti non potranno più operare finché i loro codici fiscali rimarranno revocati”, affermano gli avvocati dei creditori.

Non importa: venerdì, il rappresentante di La stampa ha potuto sedersi in una stanza del Mega-Plex Marché Central di Montreal per guardare una delle ultime uscite di Hollywood, Malvagio.

Nella richiesta degli istituti di credito Guzzo si precisa che il gruppo prosegue la propria attività anche in altre tre sale. La stampa non ha potuto verificare se venerdì tutti gli stabilimenti Guzzo fossero operativi.

Chiesto da La stampa a questo proposito, Revenu Québec non ha richiamato e non ha fornito alcuna risposta.

L’agenzia è responsabile della riscossione non solo della propria imposta, ma anche dell’imposta federale su beni e servizi (GST).

Contattato da La stampal’amministratore delegato del gruppo Vincent Guzzo non ha risposto alle nostre domande, ma ha definito in un SMS le affermazioni dei creditori come “commenti esagerati”. “Abbiamo un accordo con Revenu Québec e i nostri numeri [de taxes] sono corretti e non revocati”, ha aggiunto, senza specificare il contenuto dell’accordo.

Il gruppo Guzzo sarà presto liquidato?

Il giudice Michel Pinsonnault dovrà esaminare lunedì la richiesta dei principali creditori della Guzzo di nominare un curatore fallimentare che possa liquidare la società, ai sensi Diritto fallimentare e fallimentare (LFI). La CIBC e i suoi finanziatori privati ​​vogliono che Raymond Chabot possa “prendere possesso” degli asset del gruppo e sollecitare investitori o acquirenti per tali asset.

Il 22 novembre il giudice aveva già nominato curatore fallimentare Raymond Chabot Guzzo. L’impresa ha così potuto studiare la situazione finanziaria della società, senza tuttavia ottenere diritti di gestione e di liquidazione.

Lo stesso giorno la Guzzo ha inviato ai suoi creditori i dettagli di quattro offerte per un totale di 78,5 milioni che il gruppo aveva ricevuto per la maggior parte del suo patrimonio. La richiesta non rivela l’identità dei potenziali acquirenti.

«Tuttavia, in continuità con la prassi del passato [de Guzzo]le dichiarazioni fornite alla CIBC sono risultate errate”, si legge nella mozione della banca.

Infine, “non è arrivata alcuna offerta scritta formale” da parte dei creditori, a parte una proposta di 35 milioni per il Méga-Centre Pont-Viau arrivata tramite un intermediario, e che Guzzo non avrebbe accettato.

“Le proposte [mises] avanzate dal gruppo Guzzo restano ipotetiche e non sono supportate da alcuna prova tangibile della loro veridicità o della possibilità di realizzarle”, si legge nella richiesta.

Tensioni

I creditori citano anche i rapporti tesi tra l’amministratore delegato Vincent Guzzo e il curatore fallimentare. La CIBC ha presentato come prova una lettera dell’avvocato di Raymond Chabot che denuncia quelli che definisce “tentativi di intimidazione”.

“Il signor Guzzo lo ha segnalato, in modo chiaro e minaccioso […] se la relazione fosse troppo negativa nei confronti del Gruppo Guzzo, sporgerebbe una causa di risarcimento danni contro il curatore provvisorio», si legge nel documento.

L’avvocato del curatore chiede quindi al tribunale di ricordare a Guzzo “che questo tipo di comportamento è del tutto inaccettabile e che tali minacce devono cessare immediatamente”.

I principali creditori di Guzzo gli chiedono più di 60 milioni.

Saperne di più

  • 3,6 milioni
    Perdita di Guzzo per i nove mesi terminanti al 30 settembre 2024

    Fonte: richiesta dei creditori per la nomina di un curatore fallimentare ai sensi della BIA

    8,3 milioni
    Totale importi che Guzzo deve pagare nello stesso periodo per ripagare il proprio debito e gli interessi (servizio del debito)

    Fonte: richiesta dei creditori per la nomina di un curatore fallimentare ai sensi della BIA

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