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Gli Stati Uniti vogliono costringere Google a vendere il suo browser Chrome

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(Washington) Mercoledì il governo americano ha chiesto ai tribunali di ordinare a Google di vendere il suo browser Chrome, una sanzione che sarebbe storica per il colosso della tecnologia già sotto accusa per le sue pratiche anticoncorrenziali.



Aggiornato ieri alle 23:55.

La possibilità di chiedere una scissione di Google segna un profondo cambiamento da parte delle autorità garanti della concorrenza statunitensi che hanno in gran parte lasciato in pace i giganti della tecnologia dopo il loro fallimento nello smembrare Microsoft 20 anni fa.

In un atto giudiziario, il Dipartimento di Giustizia chiede la scissione delle attività della filiale del gruppo Alphabet, vietando inoltre a Google di firmare accordi con i produttori per imporre l’uso predefinito del suo motore di ricerca sugli smartphone.

Le autorità vogliono anche impedire a Google di sfruttare il suo sistema operativo mobile Android per promuovere altri suoi prodotti. Chiedono addirittura che il gigante tecnologico venda Android per non aver proposto sviluppi in questa direzione.

Google è stato giudicato colpevole l’estate scorsa di pratiche illegali volte a stabilire e mantenere il proprio monopolio nella ricerca online da Amit Mehta, un giudice federale di Washington.

Quest’ultimo potrebbe pronunciarsi sulla sentenza nell’agosto 2025, dopo aver ricevuto la richiesta ufficiale delle autorità a novembre e aver ascoltato entrambe le parti in un’udienza speciale ad aprile.

Il dipartimento vuole che Google ceda Chrome, il browser Internet più utilizzato al mondo, perché è un importante punto di accesso al motore di ricerca, minando le possibilità di potenziali concorrenti.

Secondo il sito StatCounter, a settembre Google rappresentava il 90% del mercato globale della ricerca online e addirittura il 94% sugli smartphone.


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