- Un accordo sull’assicurazione contro la disoccupazione che peggiora l’accordo del novembre 2023prendendo di mira in particolare i giovani tra i 53 e i 57 anni che perdono 4,5 mesi di risarcimento, e i lavoratori transfrontalieri, vittime opportunamente designate come privilegiate perché hanno lavorato con stipendi svizzeri, lussemburghesi e belgi. Questo accordo prevede alcuni miglioramenti per i lavoratori stagionali e per coloro che cercano la prima occupazione, ma riduzioni 6 volte superiori agli aumenti totali, a partire dal 1° aprile 2025, e una riduzione dei contributi del datore di lavoro dal 1° maggio 2025.
- Un accordo sull’occupazione degli anziani che si limita alle buone intenzionianche se abbiamo ottenuto trattative su temi obbligatori nelle filiali, ma non l’applicabilità dell’accesso alla pensione progressiva; i dipendenti delle piccole imprese saranno quindi i grandi perdenti e, come oggi, il pensionamento progressivo sarà limitato alle grandi aziende in cui i sindacati riescono a conquistare accordi. L’ANI istituisce una sorta di contratto senior a tempo indeterminato (“contratto di valorizzazione”), che costituisce una manna per il datore di lavoro, è esente da contribuzione sul TFR e può licenziare il lavoratore al raggiungimento dell’età pensionabile.
- Un accordo che chiede al governo di eliminare la limitazione di tre mandati sindacali, richiesta sostenuta dalla CGT
La CGT, che ha fatto dell’ottenimento di un diritto reale al pensionamento progressivo l’elemento determinante di questi negoziati, si rammarica che non siano stati compiuti progressi tangibili su questo punto.
Una prima analisi mostra un flagrante squilibrio tra i diritti perduti, nel mezzo di una massiccia ondata di licenziamenti, a seguito della riforma pensionistica del 2023, per troppo pochi diritti acquisiti.
La CGT ha avviato la consultazione democratica delle sue organizzazioni costituenti, sulla base dell’analisi delle delegazioni: pareri negativi per i primi due accordi e positivi per il terzo.
Annuncerà la sua decisione il 3 dicembre al termine della consultazione.
A Montreuil, il 19 novembre 2024
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