Di fronte agli affitti alle stelle e al costo della vita esponenziale, Guillaume Coovi-Sirois, chiropratico di 29 anni, ha fatto una scelta controcorrente: tornare a vivere con i suoi genitori dopo gli studi. Una decisione che gli ha permesso di diventare comproprietario di una clinica a Gatineau.
La crisi immobiliare spinge sempre più giovani professionisti a fare scelte insolite. Guillaume Coovi-Sirois si assume pienamente le sue responsabilità. “Trovo che sia sempre più normale [de retourner vivre chez ses parents]perché mi ha sicuramente fatto risparmiare migliaia di dollari. Era il mossa intelligente e saggio da fare”, dice l’uomo tornato al nido familiare dopo cinque anni di studio.
Per il giovane professionista l’equazione era semplice. “Togli l’affitto in due o tre anni, prendi tutti quei soldi e investili in un’attività. Questo è quello che faccio per far fluttuare la mia attività. Mi permette di superare gli anni più difficili e di andare avanti”, dice l’uomo di Aylmer, oggi comproprietario della ABC Clinique Santé a Gatineau.
Foto Amanda Moisan Agenzia QMI
Anche se ha intenzione di trasferirsi la prossima estate, da solo o con gli amici, Guillaume riconosce le sfide di questa scelta.
“Partire, avere un po’ di libertà, poi ritornare a casa dei propri genitori resta ancora una sfida, ma andiamo molto d’accordo. Si tratta di vedere se si è pronti a ridurre temporaneamente il proprio livello di autonomia per ottenere dei benefici», aggiunge il giovane medico, laureatosi nel 2021.
Difficoltoso accesso alla proprietà
Di fronte all’impennata dei prezzi immobiliari, il giovane chiropratico resta cauto. “L’accesso alla proprietà diventa sempre più difficile, soprattutto quando si è soli”, ricorda.
Anche i suoi genitori condividono la sua analisi dell’attuale mercato immobiliare. “I prezzi delle case quando finimmo il college erano ragionevoli. Lì i prezzi non hanno senso. È davvero triste per tutti i giovani”, dice sua madre, Hélène Sirois.
Foto Amanda Moisan Agenzia QMI
Giovani boomerang
Questa tendenza a ritornare al nido familiare è parte di un fenomeno sociale più ampio, secondo il sociologo Jacques Hamel, il quale sostiene che i giovani non si vergognano più di fare questa scelta. Si chiamano “boomerang”: adulti, spesso ventenni o addirittura trentenni, che lasciano la casa familiare per qualche mese o qualche anno e poi ritornano.
“I giovani di oggi, rispetto ai ragazzi che ho intervistato circa vent’anni fa, si vergognano sempre meno di vivere con i genitori perché sosterranno che la vita è cara. La giovinezza si allunga, non esiste più uno standard riguardo all’età in cui dovremmo lasciare il nido familiare”, dice il signor Hamel.
Foto di cortesia
Il professore dell’Università di Montreal precisa che questi giovani restano autonomi. “Non sono responsabilità dei loro genitori”, sostiene.
“Siamo tre adulti che vanno d’accordo e vivono insieme. Allo stesso tempo, siamo consapevoli che si tratta di una situazione temporanea. Non vogliamo che rimanga con noi per tutta la vita, e lui non vuole restare con noi per tutta la vita!”, esclama M ridendo.Me Sirois.
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