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questa relazione sulla crescita arriva in un brutto momento per Michel Barnier

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ALAIN JOCARD/AFP Il bilancio preparato da Michel Barnier potrebbe pesare molto sulla crescita, avverte l’UFC.

ALAIN JOCARD/AFP

Il bilancio preparato da Michel Barnier potrebbe pesare molto sulla crescita, avverte l’UFC.

POLITICA – All’arrivo a Matignon, Michel Barnier ha rifiutato di fingere. “La situazione di bilancio che ho scoperto è molto grave”ha dichiarato, anche a costo di esasperare certi macronisti storici che hanno trovato questo nuovo Primo Ministro decisamente ingrato. Con il bilancio ormai bloccato, con la sua quota di risparmi e aumenti delle tasse, sembra che le misure previste per combattere l’ampliamento del deficit pubblico potrebbero in realtà… dividere la crescita per due.

Nel suo rapporto per l’anno 2025, l’Osservatorio francese della situazione economica (OFCE) mostra che il bilancio Barnier potrebbe ridurre la crescita di 0,8 punti del PIL. Ovvero 0,3 punti in meno rispetto alle previsioni del governo. E ancora, come ricordiamo Il mondol’organismo indipendente ha basato le proprie previsioni solo sulle misure esplicitamente annunciate nel disegno di legge finanziaria trasmesso all’Assemblea. Infatti, sia il governo che le opposizioni potranno modificare significativamente il bilancio facendo adottare degli emendamenti. Alcune misure come l’aumento della tassa sui biglietti aerei o un nuovo forte taglio alla spesa pubblica, considerate nei corridoi di alcuni ministeri, potrebbero pesare ancora di più sulla crescita.

Perché, come scrivono gli economisti Éric Heyer e Xavier Timbeau, principali autori del rapporto, la crescita è guidata da due fattori: il commercio estero e la spesa pubblica. Se l’uno o l’altro si ritira, tutta la ricchezza prodotta nel Paese generalmente diminuisce. Inoltre, l’UFC prevede un deficit pubblico pari a circa il 5,3% del PIL alla fine del 2025, quando l’esecutivo contava piuttosto sul 5%.

IL “bilancio di austerità” denunciato a gran voce dalla sinistra e immaginato dal governo come una prima via d’uscita dal sovraindebitamento ha forti probabilità di penalizzare l’attività economica. Anche il tasso di disoccupazione rischia di subirne le conseguenze, in particolare con la fine della riduzione di alcuni contributi previdenziali versati dalle imprese. L’instabilità politica e la possibilità che il governo venga rovesciato nelle prossime settimane durante la revisione del bilancio non fanno che aumentare l’incertezza.

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