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Ventisette deputati macronisti si oppongono all’aumento delle tasse: Notizie

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Ventisette deputati del gruppo macronista Ensemble pour la République (EPR) si oppongono, in un testo pubblicato sabato sera su La Tribune, a qualsiasi aumento delle tasse, mentre il primo ministro Michel Barnier prevede di far pagare di più coloro che possono. , “in via eccezionale e temporanea”.

“Ci sembra (…) impensabile che dopo sette anni di tagli fiscali sia l’alleanza del blocco centrale a rinunciare alla stabilità fiscale per aumentarla”, scrivono Mathieu Lefèvre e Charles Rodwell, ai quali si uniscono gli ex ministri Aurore Bergé e Marie Lebec, o dall’ex presidente del gruppo Sylvain Maillard.

Gli autori ritengono inoltre “impensabile” mettere in discussione il “corso chiaro definito dalle tre leggi di programmazione di bilancio dei ministeri dell’Interno, dell’Esercito e della Giustizia”.

Per loro, “il risanamento dei conti richiede innanzitutto una riduzione della spesa pubblica” e, per riuscirci, raccomandano “il culto della performance delle nostre politiche pubbliche”, “l’eliminazione di decine di agenzie e comitati Théodule”, “la semplificazione dell’azione pubblica e la riduzione del numero dei dipendenti pubblici preservando i nostri servizi pubblici locali”.

Sostenendo che “il risanamento dei conti pubblici richiede soprattutto la creazione di ricchezza e la piena occupazione”, essi invitano a “realizzare riforme coraggiose – in particolare quella dell’assicurazione contro la disoccupazione”. E chiedono di continuare la “lotta spietata contro la frode sociale e fiscale”.

Il primo ministro Michel Barnier, constatando la situazione finanziaria molto degradata che ha ereditato, ha proposto la possibilità di aumentare alcuni prelievi.

“Sulla questione della tassazione ho detto che avrei tutelato da qualsiasi aumento delle tasse chi sta sul campo, chi lavora, chi produce. Ci rivolgiamo, in via eccezionale e temporanea, a coloro che possono contribuire a questo sforzo”, ha dichiarato venerdì sul Journal de Saône-et-Loire.

Intervistato venerdì a Ouest-France, il presidente del gruppo MoDem Marc Fesneau si è detto aperto ad aggiustamenti fiscali. “Noi di MoDem non siamo chiusi a chiedere sforzi ai più ricchi – anzi, alle fasce più alte – e alle grandi aziende”, ha dichiarato l’ex ministro dell’Agricoltura.

Il suo gruppo è pronto anche ad “affrontare le scappatoie fiscali, analizzare la situazione degli affitti e cancellare i tagli fiscali previsti, come il contributo sul valore aggiunto delle imprese”.

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